Tessili Vari: “Il sindacato ha abbandonato la trattativa”

La federazione che rappresenta le pmi del settore risponde a Cgil, Cisl e Uil, ribadendo la disponibilità al confronto. «Non avendo ricevuto comunicazioni dalla controparte abbiamo consigliato a tutte le imprese, in grado di sostenerne il costo, di erogare anticipi sugli aumenti contrattuali»

Le imprese che aderiscono alla Federazione Tessili Vari Cappello rispondono alle accuse mosse dai sindacati  (Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil) durante lo sciopero del 30 giugno per il rinnovo del contratto scaduto da oltre un anno. «Ci accusano di voler "marciare sulla crisi" – scrive in un comunicato il rappresentante della Federazione – e a più riprese hanno descritto gli imprenditori come persone senza scrupoli a caccia di profitto anche a danno della stessa vita dei lavoratori, arrivando a citare come esempio la tragedia del Rana Plaza (la fabbrica in Bangladesh dove morirono 1129 operai ndr), dimenticando che l’attuale trattativa riguarda i dipendenti di aziende tessili in gran parte di piccole e medie dimensioni, imprese manifatturiere che non hanno delocalizzato nonostante la lunga crisi del settore tessile e che anzi continuano a produrre in Italia beni di qualità, affrontando ogni giorno difficoltà enormi e continuando a generare occupazione nel nostro paese».

Le imprese che aderiscono ai Tessili Vari respingono anche la responsabilità del rmancato rinnovo del contratto collettivo, sottolinenado che hanno provveduto a sollecitare più volte le controparti per l’avvio delle attività di trattativa fin dall’aprile 2013, non ricevendo però alcuna risposta dai sindacati fino alla fine di settembre 2013. «Una volta avviate – continua il comunicato – le trattative hanno visto solo quattro incontri tra ottobre 2013 e gennaio 2014, e solo nell’ultimo di questi la discussione si è addentrata nei temi oggetto di negoziazione, limitandosi ad affrontare la parte economica del contratto e senza minimamente addentrarsi in discussioni sui temi normativi». 
Nell’ultimo incontro del 20 gennaio i rappresentanti degli imprenditori hanno ribadito la necessità di contenere o dilazionare gli aumenti per le aziende in stato di crisi, ma «a fronte di questa richiesta, il sindacato si è alzato dal tavolo di trattativa chiedendo una “sospensione” delle discussioni per meglio valutare le richieste al proprio interno. L’associazione è rimasta pertanto in attesa di ulteriori comunicazioni, considerando il negoziato come ancora aperto».
Da quell’ultimo incontro i sindacati non hanno più avuto alcun contatto con l’associazione delle imprese, iniziando di fatto le  agitazioni. A sua volta la federazione dei Tessili Vari, da metà aprile, non avendo ricevuto ulteriori comunicazioni dalla controparte, ha consigliato a tutte le imprese, in grado di sostenerne il costo, di erogare anticipi sugli aumenti contrattuali, per venire incontro a tutti i lavoratori che hanno ricevuto l’ultimo adeguamento della retribuzione al costo della vita a dicembre 2012. «Noi confermiamo la disponibilità al dialogo con le controparti – conclude il comunicato – ferma restando la necessità di tutelare le imprese che producono in Italia, e attende da mesi che coloro che hanno deciso di allontanarsi dal tavolo di trattativa presentino una proposta di incontro per tornare ad affrontare la discussione su tutti  quei temi che sono stati ad oggi solo accennati. La volontà delle imprese è quella di pervenire alla firma di un Contratto che garantisca i giusti aumenti legati al recupero degli incrementi del costo della vita, che riveda alcune normative introducendo incentivi all’impegno e al merito per i lavoratori, e che al contempo non preveda però pesanti oneri accessori che buona parte delle aziende in questo periodo non sarebbero in grado di sostenere»

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Pubblicato il 02 Luglio 2014
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