Circolo, atterreranno anche la notte gli elicotteri salvavita
Traumi, infarti e ictus: il tetto del nuovo monoblocco permetterà l’atterraggio di velivoli di soccorso anche oltre il calar del sole per assicurare tempestività agli interventi importanti
Il ferito giusto nell’ospedale giusto. Può sembrare uno slogan, ma in sintesi il senso della decisione di far atterrare anche la notte gli elicotteri di soccorso sul tetto dell’ospedale di Varese va proprio in questa direzione. In Lombardia sono stati individuati sei ospedali quali punti di riferimento per traumi di alta specializzazione (CTS): posti, appunto, dove non arrivi in elicottero per farti curare un’appendicite ma quando sei in serio pericolo di vita: arriveranno, 24 ore su 24, infarti cardiaci, ictus, e traumi così gravi da dover essere curati nel minor tempo possibile, ma anche col più alto grado di specializzazione richiesta per raggiungere l’obiettivo: salvare la vita dei pazienti.
Da questa notte, quindi, anche Varese entra nel novero degli ospedali dove è garantita la possibilità di atterraggio dalle 22 alle 6.00: superficie illuminata a giorno, corridoio coperto e accesso gli ascensori che permettono l’accesso ai blocchi operatori a seconda della situazione da fronteggiare.
(nella foto sotto, il sopralluogo all’eliporto, GUARDA LA GALLERY)
La novità è stata illustrata oggi, primo di agosto a villa Tamagno dal direttore dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi Callisto Bravi e dal collega dell’Agenzia dell’Emergenza Urgenza Alberto Zoli.
«L’elisuperficie permette ora il ricovero dei traumi maggiori anche in ore notturne – ha spiegato Bravi – ed è stata attrezzata con costi contenuti, rispettando tutte le norme di sicurezza, e grazie agli accordi con le parti sindacali. Questo risultato si unisce anche all’ottima sinergia fra ospedale e Agenzia regionale emergenza-urgenza, con un percorso di formazione a tutte le unità sul territorio».
Da alcuni anni a questa parte, infatti l’elisoccorso si leva in volo anche oltre il tramonto per operazioni di trasporto feriti: nelle ore notturne l’utilizzo dei velivoli è limitato nel trasporto da elisuperficie a elisuperficie: non è possibile l’impiego, come nelle ore diurne, con l’operatore medico che viene “verricellato” sul posto per raggiungere il luogo dell’incidente nel mezzo di una statale intasata o l’infartuato in montagna. Tuttavia, la possibilità da parte dei mezzi di soccorso – quindi anche degli elisoccorsi – anche la notte di avere a disposizione ospedali attrezzati per accogliere pazienti gravi, allunga di molto le possibilità di vita di questi ultimi.
Grazie a questa scelta Varese non solo si afferma come ospedale d’eccellenza lombarda per la cura dei traumi ad alta specializzazione, ma arricchisce il panorama territoriale di un altro punto di accesso notturno per queste patologie: oltre al nostro osepdale, Regione Lombardia ha individuato quali “CTS” anche il Niguarda di Milano, il Ca Granda di Bergamo, il San Gerardo di Monza, gli “Spedali civili” di Brescia e il san Matteo di Pavia.
«L’obiettivo rimane l’integrazione sempre più stretta fra l’impiego dei mezzi in volo con quelli di terra – hanno ricordato il direttore dell’Agenzia dell’Emergenza Urgenza Alberto Zoli». «A tale proposito – ha aggiunto il direttore della AAT 118 Varese Guido Garzena – comunichiamo il completamento della postazione 118 di Sesto Calende con l’impiego H24 di un mezzo di soccorso infermieristico che va proprio nella direzione dell’integrazione dei diversi mezzi di soccorso».
In tutto il personale destinato alla sicurezza dell’eliporto è composto da 18 persone: ogni turno di lavoro è coperto da due operatori addestrati per l’intervento in caso c’incendio.
A breve potrebbero esserci inoltre novità sul fronte degli accessi alle strutture sanitarie lombarde dalla Svizzera, dove per 200 giorni l’anno le condizioni meteo impediscono agli elicotteri di valicare: soprattutto per le patologie pediatriche l’ospedale di Varese potrebbe diventare un’importante carta da giocare per i piccoli pazienti d’oltreconfine.
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