“Rifiuti, differenziata e inceneritore: possiamo cambiare”
Si avvicina il momento di una scelta sul futuro dell'inceneritore di Borsano, dove vanno i rifiuti di tutta la zona del Sempione. Sinistra Ecologia e Libertà in piazza sabato per chiedere di cambiare
Sinistra Ecologia e Libertà in piazza sabato per informare i cittadini gallaratesi e proporre un’alternativa all’inceneritore Accam di Borsano, quello in cui si riversano e vengono bruciati i rifiuti dei Comuni tra Basso Varesotto e Alto Milanese. È un tema aperto da anni, su cui però nell’arco degli ultimi mesi si è arrivati ad un punto decisivo, con le proposte presentate dal tavolo tecnico Accam ai sindaci, che rappresentano i Comuni proprietari dell’inceneritore. «Si può procedere – ricorda SEL – con il revamping (cioè l’ammodernamento) su un unico forno inceneritore, diminuendo, senza eliminare, i danni all’ambiente e alla salute dei cittadini e soprattutto continuando propriamente a mandare in fumo materiali che potrebbero essere riutilizzati dalle imprese proprio in un momento (lo ricorda anche l’Europa) in cui le materie prime scarseggiano. Oppure si può scegliere di superare l’incenerimento in favore di una raccolta differenziata spinta e nuove tecnologie, come la fabbrica dei materiali, che recuperano dal sacco viola, cioè dal rifiuto indifferenziato ulteriore materia riciclabile (come plastica, carta, metalli, alluminio), fino a ridurre al 10-15% la quantità del rifiuto iniziale da inviare poi allo smaltimento. Non un’opzione zero come qualcuno la chiama, ma un’opzione nuova, dove il rifiuto non è più considerato qualcosa di cui disfarsi ma diviene risorsa nuovamente utilizzabile».
Sinistra Ecologia Libertà (che a Gallarate ha firmato anche la mozione contro la norma Sblocca Italia sugli inceneritori, qui l’articolo) sarà dunque in strada, davanti al mercato comunale di Gallarate, sabato 18 ottobre dalle 9 alle 12 con un gazebo «per mostrare le possibilità alternative all’incenerimento», possibilità concrete già consolidate in tante realtà in Europa e in Italia. «Quando in pochi ne parlavamo qualche anno fa, sembravamo sognatori ribelli. Ora la consapevolezza e la conoscenza sono cresciute e la possibilità di cambiare strada è reale».
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