Al Fatebenefratelli apre il centro per le Malattie croniche dell’intestino

Sarà affidato al gastroenterologo Sandro Ardizzone il MICI che prevede un approccio multidisciplinare importante per il trattamento di queste patologie

È Sandro Ardizzone, gastroenterologo riconosciuto per le sue importanti competenze nell’area delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI), il nuovo direttore della struttura di Endoscopia Digestiva e del centro dedicato alla gestione delle MICI.

L’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli, dispone di una struttura complessa di endoscopia digestiva che, come sottolinea il Direttore Sanitario, Francesco Reitano, “ha subito negli ultimi anni una profonda ristrutturazione sia logistica sia in termini di offerta ai cittadini offrendo oggi tutta la gamma di indagini e interventi endoscopici utili alla soluzione di molte patologie dell’apparato digerente”. 

Con l’arrivo di Ardizzone si realizza quell’approccio multisciplinare fondamentale per il trattamento di queste malattie, vista la loro peculiare natura multifattoriale: il Centro MICI si avvarrà della collaborazione di specialisti che hanno un’esperienza in queste patologie, quali il chirurgo, il patologo, il radiologo, l’ecografista, il pediatra, l’oculista, il reumatologo, il nutrizionista oltre al gastroenterologo quale figura di riferimento per queste malattie. Il Centro si completa, inoltre, con la presenza di una unità dedicata alla somministrazione di terapie biologiche, indispensabili nel trattamento di queste patologie.

“Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, spiega Sandro Ardizzone, sono patologie di origine ignota presenti anche in età pediatrica, con un picco di incidenza tra i 20 e i 30 anni, e di cui si osserva una crescita importante di casi. Si calcola che in Italia siano circa 200.000 i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino che comprendono due forme principali: la colite ulcerosa (CU) e la malattia di Crohn (MC). I sintomi più comuni sono: diarrea, sanguinamento digestivo, dolore addominale, perdita di peso, febbre, ma possono essere presenti manifestazioni non squisitamente intestinali, come dolore alle articolazioni, lesioni cutanee e disturbi della vista”.

“Un tempo l’unica soluzione terapeutica era la chirurgia, continua Ardizzone, che, soprattutto per i pazienti con Malattia di Crohn, può rendersi necessaria varie volte nel corso della vita. Oltre alle terapie tradizionali disponiamo oggi di una classe di farmaci che, in modo mirato, bloccano l’infiammazione: sono i farmaci biologici, quali l’infiliximab, l’adalimumab, il golimumab, il vedolizumab.  Questi farmaci bloccano selettivamente i meccanismi che promuovono l’infiammazione bloccando la naturale progressione della malattia e limitando i danni sull’organismo. L’introduzione di questi ultimi farmaci ha permesso di trattare più precocemente le forme più aggressive di malattia consentendo trattamenti efficaci e sicuri, e con un netto miglioramento della qualità di vita delle persone colpite”.

La Struttura Complessa di Endoscopia Digestiva e il centro dedicato alla gestione delle MICI, si integrano e completano con la Medicina ad indirizzo Epatologico diretta dal dottor Savino Bruno. Viene così offerto un ampio raggio di qualificate prestazioni in ambito epato-gastroenterologico in grado di fornire le cure più innovative e moderne integrate con un’attività scientifica, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, con il coinvolgimento delle strutture in studi sperimentali multicentrici nazionali ed internazionali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2014
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