Il milite ignoto, un compagno di banco

Lo spettacolo teatrale sulla Grande Guerra ha toccato profondamente i giovani studenti varesini che in mille hanno ascoltato i diari dei combattenti di cent’anni fa al Politeama in un appuntamentocbe ha inaugurato Glocal, il festival del giornalismo digitale in città fino a domenica

archivio diari spettacolo perrottaUn salto nel vuoto, al buio. Un distacco dal treno per colpire con la suola degli scarponi una terra in un viaggio forse verso la morte, comunque verso l’ignoto. In quel momento centinaia di migliaia di soldati italiani vivevano il trapasso dalla vita civile ad un presente in armi, dai lavori più umili a quello più sconvolgente che possa accadere ad un uomo: uccidere il suo simile. I coetanei dei tanti ragazzi presenti al fronte ‘mandati al macero’ – come ha detto l’attore Mario Perrotta – hanno assistito ammutoliti al cinema Politeama per ascoltare il monologo di guerra, ma anche di speranza, come ha ricordato il direttore di Varesenews Marco Giovannelli che ha voluto salutare gli oltre mille studenti presenti: “Costruire una conoscenza per essere più consapevoli e liberi”, ha detto. Racconti di diari, scritti al fronte dai soldati: storie vere, da cui il pubblico può attingere a piene mani dall’archivio diaristico di Pieve Santo Stefano trasformato da Pier Vittorio Buffa, firma storica del gruppo Espresso, in un database ricchissimo: mille tracce che vanno dalle retrovie alla prima linea, dall’arrivo al fronte al ritorno a casa. “’Un anno fa con lo spettacolo di Pamela Villoresi parlammo della morte di oltre 20 mila italiani per mano dei nazifascisti – ha ricordato Pier Vittorio Buffa. Oggi parliamo della prima guerra mondiale: in comune questi due momenti hanno ciò’ che accade quando l’uomo perde la ragione’. Un ‘Linguaggio nuovo in trincea’, quello utilizzato da Perrotta nel suo monologo, che ha ben spiegato la guerra come elemento di sofferenza collettiva che ha riguardato l’intero paese che per la prima volta si è guardato negli occhi, vivendo e morendo in trincea e confrontando tutti i dialetti.

archivio diari spettacolo perrotta

Il taglio dello spettacolo è coinvolgente, con una scenografia minimale, composta da pochi suoni, e un lembo di trincea ricreata coi sacchi di sabbia che venivano posti alla sommità dei camminamenti che venivano sconvolti dal fuoco nemico.
Perrotta accompagna lo spettatore dall’arrivo con la tradotta all’assalto finale, che fa perdere l’identità di ciascuno, sconquassata dalle ferite e dalle cannonate.

archivio diari spettacolo perrotta

Il dibattito successivo con l’autore, Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi, responsabile dell’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano è servito per spiegare ai giovanissimi come ermo diverse le vite e le aspettative di tanti loro coetanei che dovettero affrontare il mostro della guerra. Importante l’applauso ricevuto da Sisto Pacetti, “salvatore” dei diari dello zio che combattè sul Col di Lana e su altri fronti: «Stavo per buttare via questo patrimonio,ma ho deciso di renderlo vivo e consegnarlo all’Archivio Diaristico. Ora dico a voi ragazzi: ‘Che nessuno di voi debba mai provare tutto questo’». Lo spettacolo è al suo debutto a Varese e di fronte ad un pubblico composto prevalentemente da giovani studenti. Proprio come quelli che vennero richiamati anche diciassettenni.

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Pubblicato il 13 Novembre 2014
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