“L’Insubria non è più un ateneo giovane in cerca di esperienza”
I rappresentanti degli studenti hanno ricordato il valore delle professionalità e i risultati ottenuti dai 20.000 laureati dell'ateneo.
Gabriele Tambini
Rappresentante degli Studenti nel Consiglio d’Amministrazione d’Ateneo per la sede di Varese
è un grande onore per me essere qui davanti a Voi, portando la voce degli studenti in questo momento di festa per la nostra Università.
Chiedo in anticipo scusa per gli eventuali errori ma, vista l’importanza di questo momento, l’emozione mi giocherà sicuramente qualche brutto scherzo. Porto a nome degli studenti l’augurio ai Magnifici Rettore, Rettore Vicario e all’Amministrazione di continuare l’ottimo lavoro svolto negli anni precedenti, migliorando sempre nell’interesse dell’intera comunità accademica, estendendolo ai docenti e al personale tecnico ringraziandoli per la competenza e disponibilità dimostrata quotidianamente.
Porto a nome della Rappresentanza Studentesca i migliori auguri per un proficuo e soddisfacente Anno Accademico a tutti i colleghi studenti. Questo discorso non vuole essere solamente celebrativo dei risultati raggiunti, ma deve fungere come motivazione e sprono per tutte le compagini di Ateneo a fare di più, per incrementare la qualità e l’impegno necessari a raggiungere l’eccellenza.
Significativi sono i dati riguardanti il numero di studenti immatricolati nell’anno accademico 2014/2015 con un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. Lo studente che si è trovato a decidere del suo futuro, scegliendo il nostro Ateneo rispetto ad altri con maggiore tradizione, l’ha fatto consapevole del nostro sviluppo di altissima qualità sia nel campo della didattica che nel campo della ricerca. Ciò significa che garantiamo al nostro territorio, Varesino e Comasco, un’Università che punta a formare talenti. A garanzia di quanto detto, vi sono i dati sui nostri laureati nelle classifiche Censis e negli esami di abilitazione nazionali, nonché gli apprezzamenti della “Notte dei ricercatori” che ha avvicinato la ricerca universitaria non solo al cittadino ma soprattutto al futuro studente.
A manifestare la nostra crescita ci sono quello che è stato fatto e quello che verrà per la creazione del Campus Universitario. L’apertura integrale del Collegio Carlo Cattaneo a Varese e l’accordo per il Collegio Santa Teresa a Como consentono di attrarre un maggior numero di studenti esteri e di Province lontane dalle nostre che arricchiscono la comunità studentesca. Ulteriore successo, per il quale va reso merito all’Amministrazione, è la costruzione della palazzina sportiva in Via Monte Generoso, nuovo motivo di attrattività verso l’esterno del nostro Ateneo e importante miglioramento dei servizi per gli Studenti. Alla luce di quanto detto finora l’unico freno che potrebbe rallentarci è il continuare a considerarci un Ateneo giovane e bisognoso di tempo ed esperienza.
Per competere bisogna mollare gli ormeggi e navigare al passo degli Atenei storici italiani, in quanto la forza propulsiva dei nostri Docenti, dei nostri Studenti e del nostro Personale è sicuramente all’altezza di quegli Atenei, se non maggiore. Grazie alla volontà di affermazione portata nel cuore da una realtà come la nostra, in transito dalla fine dell’adolescenza all’inizio dell’età adulta, bisogna forzatamente confrontarsi per un maggiore sviluppo, non solamente con gli Atenei italiani, ma iniziando ad espandere i propri orizzonti verso la comunità universitaria europea, per arrivare a misurarsi con le grandi Università internazionali, portando le nostre eccellenze come esempio per tutti gli altri.
Molti dei presenti riterranno queste mie parole utopistiche e non realizzabili, ma noi studenti crediamo fortemente nelle possibilità del nostro Ateneo, in quanto un gruppo formato da eccellenze non si può e non si deve porre alcun limite, che sia esso territoriale, economico o storico.
Noi studenti daremo tutto noi stessi per contribuire alla realizzazione di questo sogno attraverso la fortificazione della Comunità Studentesca, come già sta avvenendo in questi anni grazie alla crescita esponenziale del numero di Associazioni Studentesche, le quali garantiscono un contatto diretto per le idee ed i progetti degli studenti che spaziano dalla cultura personale alla conoscenza accademica. Strumenti idonei sono iniziative quali viaggi culturali, conferenze e momenti di confronto utili per consolidare ed accrescere le conoscenze di tutti noi. Ovviamente per sviluppare questo progetto serve collaborazione, non necessariamente un dispendio eccessivo di risorse economiche, ma un investimento da parte delle Autorità locali e statali presenti sul nostro territorio, finalizzato a creare servizi che vadano da un incremento dei trasporti pubblici ad una presenza di infrastrutture a misura di universitario, spingendo lo studente a poter rimanere più tempo in Ateneo e vivere maggiormente i nostri due capoluoghi di provincia.
Voglio ora rivolgermi ai miei colleghi studenti, sperando mi concediate il tono colloquiale, ricollegandomi al discorso fatto alle matricole in occasione dell’open day: ragazzi, ascoltate uno studente che è arrivato alla fine della sua carriera universitaria. Vivete al massimo questi anni, studiate tanto e non accontentatevi mai. Divertitevi, create gruppo e vivete questa realtà come veramente andrebbe vissuta, unitevi e portate innovazioni in quella che sarà la vostra vita futura, aiutatevi l’un l’altro sia all’interno che all’esterno dell’Ateneo. Sforzatevi di conoscere tutte le facoltà e non solo quella di appartenenza, approfittate di coloro che potranno darvi una mano, i miei futuri colleghi Rappresentanti e le Associazioni Studentesche, rivolgetevi a loro e non abbiate paura ad ammettere i vostri limiti, saranno pronti a darvi una mano e non vorranno nulla in cambio.
Riprendendo con entusiasmo quanto proposto all’ultima Inaugurazione di Anno Accademico, cedo la parola al mio collega e amico della sede comasca dell’Ateneo Federico Gilardoni, salutando Voi tutti con le parole del Maestro e Senatore a vita Claudio Abbado recentemente scomparso: “La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva.”
Vi ringrazio.
Prende la parola Federico Gilardoni
Rappresentante degli Studenti nel Consiglio d’Amministrazione d’Ateneo per la sede di Como Referente Studentesco per il “Processo di Bologna” presso il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
Curiosità, empatia, coraggio!
Cari Colleghi, è proprio a voi che voglio rivolgere il mio intervento di quest’anno!
Siate curiosi e fate della curiosità il vostro motore unico e immobile così da rendervi capaci di raggiungere grandi mete; fate di essa la vostra compagna di vita, di studio, affinché possiate divenire non solo ottimi tecnici, bensì artisti nella vostra professione.
Fate dei vostri sogni un traguardo, raggiungetelo rendendolo quale nuovo punto di partenza.
Sappiate riconoscere nel volto dell’altro il vostro volto affinché nulla resti inascoltato ed ogni situazione critica possa trovare immediata soluzione. Affrontate i vostri limiti, le vostre debolezze guardandovi a faccia a faccia, come in uno specchio, e fate di esse la vostra più grande forza affinché nulla mai sia per voi frutto di granitiche certezze ma di un costante dubitare.
Siate coraggiosi, affrontate l’avvenire a testa alta, non abbiate paura di ciò che all’apparenza sembra insormontabile poiché tutto può essere raggiunto, con coraggio e volontà, e nulla possa ostacolarvi nel vostro retto percorso.
Magnifico Rettore, Magnifico Rettore Vicario, dopo essermi riferito ai miei colleghi quale rappresentante, quale decano, rivolgo a voi l’auspicio appena espresso "non abbiate paura, siate coraggiosi" questo Ateneo, questo piccolo Ateneo, questo piccolo gioiello, diamante fulgente, ha bisogno, ora più che mai, di amministratori che, con coraggio, sappiano affrontare tempi, come i nostri, che tracciano nell’oscurità del presente un avvenire in divenire.
"Coraggiosi sono coloro che hanno chiara la visione di ciò che gli sta innanzi, gloria o dolore che sia, e pur tuttavia gli corrono incontro" così affermava Tucidide spronando il suo esercito, così sia per Voi, Voi tutti cari Rettori, colleghi, convenuti e amici.
Vi ringrazio.
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