Mostra sui cimeli di guerra, un successo
Si è chiusa domenica la mostra sui cimeli della prima e seconda Guerra Mondiale che si è svolta nelle sale della sede municipale nel castello Visconteo, organizzata da Fagnano Viva
Si è chiusa domenica 9 novembre la mostra sui cimeli della prima e seconda guerra mondiale, tenutasi presso la sede comunale a Fagnano Olona. Organizzata dall’associazione Fagnano Viva ha registrato un buon numero di visitatori, scolaresche comprese. Molti insegnanti che si sono complimentati con l’associazione per l’importante occasione culturale offerta a Fagnano. Ciò che ha davvero colpito è stato vedere molte persone tornare più volte, in particolare studenti, che hanno posto tante domande agli espositori per avere ulteriori delucidazioni su quelle tristi pagine della storia dell’umanità.
I collezionisti espositori sono stati Piero Colombo, i fagnanesi Adriano Pigni e Fabrizio Poncato e Fiorenzo Faletti, quest’ultimo è un collezionista di armi e uniformi militari che nel corso degli anni ha fornito la sua opera e le sue collezioni a varie manifestazioni culturali presso la Base NATO di Solbiate Olona e presso alcuni Comuni della stessa Valle Olona. Il 21 marzo del 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, Faletti fu invitato dall’allora Prefetto di Varese, Simonetta Vaccari, a esporre armi e uniformi del Risorgimento in una mostra allestita nel Palazzo Estense di Varese per accogliere il Presidente della Repubblica Napolitano che, assieme alla consorte, si soffermò nel salone ed ebbe parole di elogio per come era stata organizzata.
Sono state anche molto apprezzate le divise militari fornite da Luigi Cilona, e le opere del pittore e scultore Raimondo Colantonio ispirate al libro autobiografico “Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi. Durante la mostra sono andate letteralmente a ruba le copie del libro del fagnanese Enrico Vanzini, l’ultimo sonderkommando italiano nel campo di concentramento di Dachau in Germania che, tra l’altro, ha visitato la mostra commuovendosi vedendo dei reperti che per lui hanno rappresentato tanto dolore.
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