Multe ai pendolari, Sartorato: “Gli ordini arrivano dall’alto”

Il sindacalista Adl e agente bustocco commenta la vicenda delle multe ai pendolari del parcheggio di via Rovereto: "Siamo obbligati ad eseguire gli ordini" e ricorda la sua vicenda giudiziaria

«Se gli agenti della polizia locale hanno elevato le contravvenzioni per il divieto di sosta significa che c’è qualcuno, più alto in grado, che li ha mandati lì. Il pesce puzza dalla testa». Non usa mezzi termini il sindacalista Adl Fausto Sartorato in merito alla polemica sulle multe ai pendolari che mercoledì hanno parcheggiato nelle vie adiacenti al parcheggio allagato di via Rovereto. Per il sindacato, infatti, non è giusto che a passare per insensibili e poco intelligenti siano gli agenti che, in realtà, eseguono gli ordini che vengono loro impartiti: «Sono contento che dal Comune abbiano deciso di fare marcia indietro ma voglio vedere come annulleranno quella multe in autotutela. Le parole dell’assessore sul fatto che bisognerebbe avere l’intelligenza di non fare determinate multe, poi, non erano certamente rivolte agli agenti – insiste il sindacalista – almeno voglio sperare che sia così. Il sottoscritto, per non aver multato una persona, si è visto chiamare in giudizio dal proprio comandante per omissione d’atti d’ufficio». Sartorato fa riferimento alla vicenda legata all’ex-comandante della polizia locale di Busto Arsizio Alessandro Casale che denunciò lui e il suo collega Andrea Collauto. Entrambi vennero poi assolti ma la vicenda giudiziaria si trascinò per lungo tempo. Infine sottolinea un aspetto comune a quasi tutte le amministrazioni: «Quasi tutte le amministrazioni mettono gli incassi delle multe a bilancio, una pratica che spinge a fare più contravvenzioni per ripianare buchi di altro genere. Andrebbe proibito».

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Pubblicato il 07 Novembre 2014
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