Fondazione Maugeri, il 18 dicembre si apre la trattativa

Oltre 600 dipendenti hanno partecipato alla manifestazione per protestare contro il taglio degli stipendi. Ardizzoia (Cgil): «il dissesto della fondazione è da attribuire a una cattiva gestione economica dei vertici». Il cda accelera i tempi della trattativa

«È stata una manifestazione importante. I dipendenti della Maugeri avevano appena smontato dal loro turno di lavoro. Quando si è consapevoli del proprio valore, i risultati sono questi». Giancarlo Ardizzoia, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil, non ama la retorica, anche se le parole usate potrebbero far pensare il contrario. È la partecipazione massiccia, almeno 600 persone, che lo ha colpito. Non si trattava di uno sciopero e quindi il successo della manifestazione non era per niente scontata.
I dipendenti della Fondazione Maugeri, tra cui anche 60 lavoratori provenienti dalla clinica di Tradate, hanno sfilato per le strade di Pavia partendo dalla sede della Fondazione fino alla Prefettura dove sono stati ricevuti dalle autorità. 

I vertici della Fondazione Maugeri hanno già fissato per il 18 dicembre prossimo la data per la trattativa con il sindacato. Il piano annunciato dal cda si basa sul taglio lineare del costo del personale e il recesso dal contratto collettivo di lavoro, scelta fortemente contestata dai sindacati. «La Fondazione vuole chiudere la partita entro la fine dell’anno – continua Ardizzoia – e perciò il 18 verranno affrontati i temi cruciali. I lavoratori possono contare sulla loro professionalità e sul fatto che in questi anni hanno fornito un servizio egregio alla collettività. E la loro partecipazione alla manifestazione serve ad affermare la verità più scomoda: il dissesto della fondazione è da attribuire a una cattiva gestione economica dei vertici».
Il cda  già questa estate aveva annunciato l’intenzione di ristrutturare, partendo appunto dal taglio dei costi del personale, ma senza presentare ai sindacati un piano industriale completo. L’incertezza sul futuro dei lavoratori della Maugeri è diventata realtà nel momento in cui la stessa fondazione a novembre ha reso pubblica tutta la sua difficoltà a pagare stipendi e tredicesime. Situazione a cui si sono aggiunte indiscrezioni, non confermate, dell’ingresso di un gruppo bancario. «In questa vicenda – spiega Elio Cappellano, della rsu alla Maugeri di Tradate – c’è una forte anomalia. A luglio la fondazione se l’è presa comoda e ora accelera in modo forsennato i tempi della trattativa, facendo pagare ai lavoratori i danni provocati dai vertici. Se oggi c’è un valore da preservare nell’azienda questo è rappresentato dalla professionalità dei dipendenti».
Inoltre i sindacati sostengono l’esistenza di uno studio, commissionato a una società esterna specializzata in ristrutturazioni, che avrebbe individuato un piano di rientro senza farlo pagare tutto ai lavoratori. «Questa spending review sulla pelle dei dipendenti – conclude Cappellano – è l’unico modo che hanno i vertici della fondazione per abdicare a un piano industriale degno di questo nome. Del resto non ci stupirebbe se venisse costituita una società immobiliare a cui vendere le proprietà per poi riaffittarle».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Dicembre 2014
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