La Memoria dei Giusti a Samarate
Stefano Cecchin ricorda l'intitolazione, promossa dal sindaco Ermanno Venco, di un giardino pubblico comunale agli "Italiani giusti tra le Nazioni", che salvarono gli ebrei dalla Shoah
Riceviamo e pubblichiamo
Giornata della Memoria: il gesto di Venco
In questi giorni dedicati alla memoria della Shoa desidero riportare alla memoria di tutti l’intuizione del compianto Sindaco di Samarate, il professor Ermanno Venco, che in occasione della Giornata della Memoria del 2005, decise di intitolare un giardino pubblico comunale agli " Italiani giusti tra le Nazioni", cioè a tutti quei nostri connazionali che, a rischio della loro vita e di quella dei loro cari, si prodigarono negli anni terribili tra il 1943 e il 1945 per mettere in salvo i fratelli di stirpe ebraica, letteralmente braccati dai nazisti e dai fascisti loro alleati. L’inaugurazione del giardino avvenne alla presenza dell‘allora vice Presidente delle comunità ebraiche italiane, l’avv. Claudio Morpurgo, una partecipazione, quella di quest’ultimo, che rappresento’ il piu’ esplicito e chiaro riconoscimento dell‘importanza di quell’atto cosi ‘ altamente simbolico. L’Italia fu, anche e soprattutto per la presenza della Santa Sede e la massiccia e capillare rete sul territorio nazionale delle istituzioni religiose, nonche’ per l’eroismo di tanti persone umili e sconosciute, lo stato belligerante dove la comunità israelitica riuscì, pur tra immani tragedie ed esperienze inenarrabili per crudeltà e terrore, a registrare un tasso di sopravvivenza tra i più alti d’Europa. Secondo alcuni storici gli ebrei che vennero salvati in Itala furono circa 32000 su 39000.
In questi giorni dedicati alla memoria della Shoa desidero riportare alla memoria di tutti l’intuizione del compianto Sindaco di Samarate, il professor Ermanno Venco, che in occasione della Giornata della Memoria del 2005, decise di intitolare un giardino pubblico comunale agli " Italiani giusti tra le Nazioni", cioè a tutti quei nostri connazionali che, a rischio della loro vita e di quella dei loro cari, si prodigarono negli anni terribili tra il 1943 e il 1945 per mettere in salvo i fratelli di stirpe ebraica, letteralmente braccati dai nazisti e dai fascisti loro alleati. L’inaugurazione del giardino avvenne alla presenza dell‘allora vice Presidente delle comunità ebraiche italiane, l’avv. Claudio Morpurgo, una partecipazione, quella di quest’ultimo, che rappresento’ il piu’ esplicito e chiaro riconoscimento dell‘importanza di quell’atto cosi ‘ altamente simbolico. L’Italia fu, anche e soprattutto per la presenza della Santa Sede e la massiccia e capillare rete sul territorio nazionale delle istituzioni religiose, nonche’ per l’eroismo di tanti persone umili e sconosciute, lo stato belligerante dove la comunità israelitica riuscì, pur tra immani tragedie ed esperienze inenarrabili per crudeltà e terrore, a registrare un tasso di sopravvivenza tra i più alti d’Europa. Secondo alcuni storici gli ebrei che vennero salvati in Itala furono circa 32000 su 39000.
Il gesto del Sindaco Venco si rivela, a dieci anni di distanza, profetico e ancora piu’ meritorio, alla luce di un antisemitismo dilagante in una Europa immemore, senza identità e nichilista. Accanto a criminali, delatori e spie che mandarono a morte innocenti solo a motivo della loro stirpe, vi furono tanti nostri connazionali che persero la vita per affermare il valore supremo della persona e della sua dignità. Come fece Venco, e’ giusto ricordarli unitamente alle vittime del popolo di Israele cui si unirono indissolubilmente in un martirio di sangue che dobbiamo onorare.
Stefano Cecchin
Presidente del Consiglio comunale di Samarate
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