Terrorismo: Italiano scomparso in Libia, non si esclude il sequestro
La procura di Roma apre un fascicolo per sequestro a fine terroristici per il medico scomparso in Libia. A Catania fermato un uomo. Oggi il Cdm dovrebbe approvare un nuovo pacchetto sicurezza, mentre a Londra si apre il vertice anti-Isis
Si chiama Ignazio Scaravilli il medico ortopedico italiano che risulta irreperibile in Libia. L’uomo, sulla settantina, catanese, non è più raggiungibile dal 6 gennaio scorso e per questo la procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo.
A quanto si apprende dall’Ansa, il caso è già sotto la lente della Farnesina. «Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in queste situazioni», ha detto all’agenzia di stampa il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Scaravilli era in Libia per offrire il proprio contributo all’ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. A segnalare l’allontanamento del medico sono stati i suoi colleghi, ma allo stato non ci sarebbero testimoni diretti della scomparsa.
In Italia l’allerta antiterrorismo rimane altissima. A Catania è stato arrestato un uomo di origini albanese di 30 anni, in possesso di documenti falsi che, dopo aver passato i primi controlli ed essersi diretto all’imbarco di un volo diretto a Bucarest, ha cambiato strada dirigendosi verso un altro gate e presentandosi, con un altro biglietto, all’imbarco di un volo diretto a Londra. L’uomo è stato arrestato dalla polizia all’aeroporto e perquisito. Con sé aveva una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un’altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. Trovati vari altri file con documenti di varie nazionalità. Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell’occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.
Alle 16 di oggi, giovedì 22 gennaio, il Consiglio dei ministri dovrebbe discutere e varare il pacchetto di misure anti-terrorismo annunciato dal governo che vanno da una stretta sui foreign fighters al rifinanziamento dell’operazione Strade Sicure. Nel testo dovrebbero rientrare anche misure per potenziare l’intelligence.
A Londra si è aperto invece il vertice della coalizione internazionale anti-Isis. La conferenza vede riuniti i rappresentanti di 21 Paesi, fra cui il nostro ministro degli Esteri, Gentiloni. Anche qui, i temi sul piatto sono quelli di una possibile missione militare contro lo Stato islamico, il fenomeno dei foreign fighters, il contrasto ai sistemi di finanziamento dell’Isis e una strategia mirata di aiuti umanitari.
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