Il Circolo, vittima del silenzio della politica
La sanità nazionale del Dopoguerra non aveva nemmeno il ministero a lei dedicato ancora negli Anni 50 inoltrati, ma Roma perse molti poteri quando la gestione pubblica della salute del territorio passò alle regioni. Per molte realtà, anche di Lombardia, si trattò di un passo avanti, Varese invece fu particolarmente sfortunata perché ha avuto ed ha una classe politica non attenta alle problematiche sanitarie.Lo dice la piccola storia di casa nostra.
Nel 1987 all’ospedale di Circolo erano riconosciuti poco più di 1400 letti; alla fine del secolo i posti letto abilitati erano scesi a 758, ma il numero era ancora perfettamente in linea con le esigenze del nostro territorio: Milano nella ripartizione regionale dei letti aveva tenuto conto della situazione anomala della sanità varesina, che soffriva di una forte disomogeneità tra strutture e aree territoriali, che era in credito rispetto alle quote di posti letto che le spettavano in base alla nuova riforma.
Questa situazione era ben nota a Milano e quando, all’inizio degli Anni 2000, alla Regione Varese presentò il progetto del nuovo monoblocco non ci fu nessun taglio. Nel 2007 all’inaugurazione del nuovo ospedale i posti riconosciuti, o meglio accreditati ,erano infatti ancora gli stessi, però quelli utilizzabili duecento in meno.
E da allora non sono aumentati nonostante Varese ne avesse diritto. E’ storia di questi anni la sarabanda di vicissitudini, di disagi per pazienti e familiari, di silenzi e bugie sulla buona sanità negata ai varesini.
Una situazione ben nota, perché più volte documentata con relazioni, analisi, informative, comunicazioni quanto meno a livello di consiglio regionale e che non potevano non essere note ai componenti della Giunta e delle commissioni. Che evidentemente hanno preso in giro noi cittadini, tradendo in particolare la fiducia di coloro che li hanno votati.
Non si attendano verità e spiegazioni convincenti i consiglieri comunali che questa sera a Varese sentiranno la solita storia del pastore raccontata questa volta dal direttore del “Circolo”. Anche lui sa benissimo, come tutti i suoi colleghi che lo hanno preceduto, come è andata una vicenda oggi irrisolvibile a causa della grave crisi nazionale, ma certamente indimenticabile e imperdonabile.
Alla fine conosceremo le ragioni del silenzio e dei comportamenti tenuti da nostri politici in ordine all’ospedale. Si tratta di avere pazienza e di tenere a portata di mano il cartellino rosso. Pronto all’uso, in qualsiasi occasione.E per più volte.
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