“Poste, tagliare servizi è un danno per il cittadino-cliente”
La nota di Uil Poste che lamenta le scelte di razionalizzazione degli uffici territoriali
Dopo le notizie di stampa che riguardano le scelte di razionalizzazione da parte dell’azienda Poste Italiane dei servizi sul territorio, pubblichiamo la nota di UilPoste
Si è già sentito e letto sui giornali e quotidiani vari dei 61 Uffici Postali da chiudere nel territorio lombardo.
Si tratta di chiusure (passate da 65 a 61 ) e razionalizzazioni (chiusure a giorni alterni che erano 120 passati a 123 ) che Poste Italiane ha inteso mettere in campo in accordo con Agcom.
Si è letto che le Organizzazioni Sindacali sono contrarie e la Uilposte vuole far arrivare ai cittadini ed ai lavoratori postali il proprio pensiero, dopo aver valutato tali condizioni nell’ Esecutivo Nazionale dei giorni 5 e 6 Febbraio 2015.
In un contesto come quello che viviamo, dove il paese Italia tanto si assomiglia al mondo Postale, dove la politica influenza il quotidiano, dove nel quotidiano lavorano appunto tutti gli Uffici Postali, è chiaro che togliere e tagliare servizi è un danno per il Cittadino Cliente.
La Uilposte, la UIL –Il Sindacato dei cittadini-, (per definizione coniata da Giorgio Benvenuto), è quindi contraria a prese di posizioni unilaterali aziendali imposte da Poste Italiane. Praticamente le stesso posizioni ipotizzate e poi ritirate nel 2013.
Se ci avessero ascoltato avremmo detto che i “freddi numeri” non significano tutto.
Se ci avessero ascoltato qualche soluzioni alternative le potevamo trovare.
Se ci avessero ascoltato avrebbero compreso la necessità di aver ulteriori informazioni ( tipo il numero di operazioni, il numero di clienti fidelizzati, il volume d’ affari per Ufficio ) non per asserire o affermare un NO! a priori, ma per valutare, insieme, laddove andare a ridimensionare. E con quale criterio oggettivo.
La UILPoste sta sentendo i Sindaci, le Associazioni, i Cittadini, ed i colleghi. Perché ogni categoria interessata affronta e rileva problemi diversi .
I sindaci perché non hanno più garanzie per i loro cittadini.
I cittadini perché si devono spostare per avere gli stessi servizi.
I lavoratori perché subiscono un trasferimento.
E nel contempo magari, la concorrenza (Bancaria o Logistica) apre Filiali o Succursali.
Quindi andremo all’audizione promossa dalla regione del giorno 12 per portare il nostro parere ed il nostro dissenso, coinvolgendo fino in fondo, appunto, sindaci, prefetti e cittadini.
Chiederemo alla parte politica di condividere con noi questo percorso perché la stessa deve interessarsi a modificare il Decreto Scaiola che non ci risulta più allineato coi tempi attuali.
Inoltre ci faremo parte diligente a coinvolgere tutte le altre sigle sindacali per convogliare su di una giusta visione tutti (parte Politica e Sindacale), che consenta di aprire con Poste Italiane un ragionamento complessivo su di un piano per lo sviluppo, l’occupazione e l’innovazione.
Tutto ciò nell’interesse di evitare di far usare Poste Italiane come un portafoglio da capitalizzare
ma identificarla come società che fornisce servizi di qualità ai cittadini.
Vito De Rose
Segretario Regionale Uilposte Lombardia
Claudio Ceranto
Segretario Territoriale Uilposte Varese
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