Una proloco a tutta canapa

L’inconsueto programma dell’associazione quest’anno è improntato sull’uso di questa pianta, un tempo coltivata anche in Valcuvia. Il presidente: “Una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani”

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In paese c’è chi si ricorda e racconta di quando la canapa la si coltivava sul sentiero per il Forte di Orino. Ma questo avveniva non negli psichedelici anni della contestazione, bensì in un mondo dove le fibre vegetali rivestivano grande importanza nelle economie agricole.
Sacchi, corde, filati, materiali per l’edilizia, ma anche farine alimentari: tutti derivati dalla cannabis sativa, una pianta molto diffusa in passato ed oggi associata nell’immaginario collettivo come droga leggera.

Per rompere questo schema il presidente della proloco di Orino, Marco Moscatelli, ha incentrato gran parte del programma dell’associazione ad un messaggio rivolto a informare delle qualità di questo prodotto in un contesto di legalità.
Una scelta originale, e che per molti rappresenta quasi una provocazione: crostate e biscotti alla cannabis nel baretto della proloco dove di solito si va a bere un bicchiere con gli amici?
«Abbiamo scelto questo percorso per informare delle qualità della cannabis e per arrivare soprattutto ai più giovani con messaggi chiari – spiega il presidente della ProOrino – . Coltivare canapa in Italia oggi è vietato, fatta eccezione per piante che hanno un principio attivo inferiore a 0.5, con semi certificati e in piantagioni controllate dalle forze dell’ordine. Per spiegare questo e altri temi legati all’uso anche terapeutico della cannabis abbiamo pensato ad organizzare una prima serata per venerdì prossimo, dove verrà proiettato il documentario “Pianta Criminale” di Marco Fabozzi, a cui seguiranno diverse altre iniziative come la festa della semina, o la panificazione con farina di canapa».

Da circa un anno lo stesso Moscatelli ha aperto in paese un ”grow shop”, negozio dove si vendono fertilizzanti, lampade, kit luce e anche semi “da collezione” che si chiamano così perché non ne è consentita la germinazione e la coltivazione: diventerebbe un reato punito severamente dalla legge; diverse sono le notizie di cronaca anche in provincia di Varese legate alla coltivazione di questa sostanza.

Ma non c’è una sorta di “conflitto di interessi” nella gestione di questo negozio e nell’impostazione del programma della proloco sul tema cannabis? «Nessun conflitto di interessi: la mia prima attività è quella di pubblicitario – spiega Moscatelli – . Il negozio serve per vendere prodotti da coltivazione e collezione. Questo rappresenta anche uno spunto per fare informazione sul tema legato alle droghe leggere: spesso entrano in negozio persone a chiedere e a curiosare: ricevono tutte le spiegazioni su ciò che prevede la legge e sulla qualità dei prodotti».

Il tema della canapa e del suo utilizzo sta ovviamente facendo parlare in una comunità così piccola e nei paesi della zona: molti si stanno interessando del tema anche a fronte dei progetti che il vulcanico Moscatelli sta mettendo in piedi: oltre all’idea di destinare fondi privati per la coltivazione della canapa, c’è anche l’ipotesi di realizzare prodotti caseari, rigorosamente a chilometri zero, con foraggio di canapa.
Nelle pizzerie della zona si stanno provando impasti a base di farina di canapa e nella sede della proloco – l’ex asilo del paese – da qualche tempo è presente un espositore con prodotti a base di farina di canapa: dalla pasta ai biscotti alle torte. E, fra le novità del nuovo calendario proloco, alla tradizionale festa autunnale della zucca e del peperoncino, quest’anno s’è aggiunto anche un nuovo ingrediente: provate ad immaginare qual è; proprio lei, la canapa.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Marzo 2015
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