Volandia sempre più grande, ecco il plastico Ogliari e il nuovo percorso interattivo

Nuovi passi avanti per il parco museo del volo: da oggi è visitabile il superplastico della collezione del professore, in più arrivano nuovi ambienti rinnovati e i touch-screen multilingue

Volandia apre ufficialmente ai visitatori il plastico Ogliari, dopo gli ultimi ritocchi seguiti alla presntazione di martedì scorso: centinaia di metri di binario, centinaia di modelli e tante curiosità saranno visibili nel primo padiglione all’ingresso del museo. Dopo il taglio del nastro della rinnovata area d’ingresso al museo, nella giornata di venerdì 24 aprile un bimbo ha “dato elettricità” per la prima volta al plastico ferroviario della Città Ideale di Francesco Ogliari, da oggi nuovamente a disposizione di tutti. A fianco del presidente di Volandia Marco Reguzzoni c’erano i figli del professor Ogliari e il presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi.

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Il plastico di Ogliari a Volandia 4 di 10

Il plastico è il primo tassello della esposizione della collezione della Ogliari, a cui Volandia sta lavorando da mesi: migliaia di pezzi, alcuni di valore storico inestimabile, compresa una vecchia locomotiva del tram a vapore Gambadelegn, due grossi locomotori elettrici, tram e motrici Diesel provenienti da ogni parte d’Italia.

Le novità al parco museo del volo non sono finite qui: nella giornata di venerdì 24 aprile sono stati presentati anche i monitor touch-screen Samsung, strumenti interattivi in grado di illustrare ai visitatori, in cinque lingue italiano compreso, uno spazio in continua crescita e rinnovamento. «I monitor spiegano la grandezza e l’estensione di questo museo: molti visitatori, arrivati qui nel primo capannone, pensano che il museo finisca qui, mentre è molto più ampio».

Alla cerimonia – in mezzo anche a diversi turisti in transito da Malpensa – hanno partecipato anche il questore di Varese, il sindaco di Varese Attilio Fontana, Mario Aspesi per Sea spa, rappresentanti di Samsung e Fondazione Comunitaria del Varesotto.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Aprile 2015
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