Maccio Capatonda: “Faccio cose scabrose, ma mi diverto”

Intervista con il regista, attore e comico ospite di Cortisonici sabato 16 maggio

«Ho fatto un sacco di cose scabrose ultimamente, sono stato a Formentera a maggio ad esempio». Comincia così la chiacchierata con Marcello Macchia, meglio noto con Maccio Capatonda, classe 1978, nato a Vasto e vissuto a Chieti, diventato negli ultimi anni un vero e proprio idolo del web grazie ai suoi sketch su YouTube, alle serie e ai programmi in tv, al film “Italiano medio” (4 milioni scarsi di incassi al botteghino e il dvd in uscita a breve). Maccio Capatonda è ospite sabato 16 maggio della rassegna Cortisonici, appuntamento alle 18 in sala Montanari a Varese per un’intervista/incontro.

Galleria fotografica

Maccio Capatonda 4 di 9

«Sto lavorando un sacco, forse è questa la cosa più scabrosa che sto facendo. Ho cominciato a girare film fin da piccolo, a Chieti, grazie alla telecamera che mi ha regalato mio nonno: ho rotto talmente tanto le scatole (versione edulcorata, ndr) ai miei genitori che hanno pilotato l’acquisto…Ero l’unico ad averne una e così ho cominciato a riprendere i miei amici – racconta Maccio -. Ho filmato un finto combattimento tra due di loro dopo una comunione: doveva essere finto, ma uno dei due le ha prese davvero, l’ho chiamato “The day of fight”. Poi mi sono inventato una serie, Jason, dove c’era uno che girava per Chieti e ammazzava tutti, poi esultava. Ce li ho ancora e li ho rivisti di recente».

Se diciamo Varese, cosa viene in mente a Maccio?
«Penso a una villa vicino a Varese dove anni fa giravano gli spot della Birra Moretti. Ho avuto l’opportunità di essere sul set e vedere come si muove e come lavora una troupe vera, è stata una bella palestra. Di Varese città invece non so nulla, non ci sono mai stato, sabato sarà la prima volta. Dovevo venire due o tre anni fa a Cortisonici, poi saltò. Ci vengo volentieri, sono curioso di conoscere questi ragazzi che fanno un festival di tutto rispetto, mi sembra di capire». Maccio Capatonda

Hai detto che stai lavorando molto. Cos’hai in cantiere?
«Tanti nuovi progetti all’orizzonte. Innanzitutto la nuova serie di Mario, poi un nuovo film e una nuova sitcom. Vorrei terminare il percorso di Mario, il finale è aperto, resta da capire che fine ha fatto Buonanima, mi sembra giusto concludere l’opera».

Il film “Italiano medio” ha avuto un buon successo, ma anche tante critiche. Cosa ti è rimasto di questa esperienza?
«Sono frastornato. Non l’ho ancora rivisto al cinema, sto aspettando di essere pronto per farlo. Voglio rivederlo con occhi diversi, dopo aver sentito tutte le critiche, le opinioni positive e quelle negative. Sono d’accordo con tutte. Ho paura a rivederlo, temo di non riconoscermi. Mi piacerebbe fare un film nuovo il più presto possibile, magari più comico».

In Mario hai raccontato il giornalismo italiano con ironia, ma anche con cattiveria: pensi sia davvero così becero?
«La mia è una parodia, sono convinto che ci sia anche il buon giornalismo. In tutti i lavori c’è il buono e il cattivo, ho scelto il giornalismo perchè dovrebbe raccontare la realtà. Io con la realtà ho un rapporto difficile, preferisco rapportarmi con la fantasia, per questo ho scelto il giornalismo che mi dà una rappresentazione della realtà. E vero che a volte supera la fiction, in alcuni tratti è diventato un genere televisivo, le edizioni dei telegiornali si contano in stagioni, come i telefilm. Quando ero piccolo vedevo il Tg5 e poi Beautiful, magari ho cominciato lì a mescolare le cose…».

Qual è il personaggio al quale sei più legato?
«Non ce n’è uno solo, sono tutti parte di me. Mariottide, Padre Maronno, Ippolito Germer, mi riconosco in tutti, mi permettono di liberarmi. Con Mario versione cattiva mi sono sfogato, mi piace molto di più fare il cattivo che il buono. Nella vita reale sono fin troppo abbottonato, con i personaggi che interpreto mi libero».

Tu e il tuo gruppo di fedelissimi collaboratori siete riusciti a sfondare. C’è qualche consiglio che ti senti di dare a chi ci vuol provare?
«Fare, fare, fare. È l’unica cosa che mi sento di dire. Non è un consiglio, me ne rendo conto, ma con tutti gli strumenti che la tecnologia ci offre oggi è quasi facile realizzare un prodotto valido. Poi guardare tanti film, come ho fatto io. Provando ci si diverte. Si fanno anche tanti errori, ma anche con pochi soldi si può fare un prodotto ben fatto».

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

A VareseNews ci sono nato. Ho visto crescere il giornale e la sua comunità, sperimentando ogni giorno cose nuove. I lettori sono la nostra linfa vitale, indispensabili per migliorare sempre.

Pubblicato il 14 Maggio 2015
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Maccio Capatonda 4 di 9

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.