Con orgoglio e fiducia le imprese fanno miracoli

Giovanni Brugnoli ha passato il testimone della presidenza di Univa a Riccardo Comerio. «Il manifatturiero è il principale motore della crescita italiana»

Assemblea Univa 2015

Sarebbe  stato fin troppo facile accostare all’orgoglio degli imprenditori la rabbia del Paese. Invece, gli industriali varesini hanno scelto la fiducia, sia nelle parole del presidente uscente, Giovanni Brugnoli, sia in quelle di Riccardo Comerio, nuovo numero uno di Univa. «La fiducia – ha detto Brugnoli – dipende soprattutto da noi, dalla nostra volontà di guardare  ai valori positivi, dalla nostra capacità di vedere al di là della nebbia e delle difficoltà».

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L’orgoglio per ricostruire il futuro” era il titolo dato all’assemblea degli industriali, che si è svolta al centro congressi di Malpensafiere, e la relazione di Brugnoli, partendo dal «Rinascimento industriale» in atto, ha messo in evidenza tutte le luci di un sistema paese che può camminare a testa alta al pari dei maggiori competitor europei.

Tutto quello che dovremmo sapere e non sappiamo – La prima certezza riguarda il manifatturiero, principale  motore della crescita economica: senza manifattura non ci sarebbe  futuro neanche per una fetta rilevante di terziario. Brugnoli cita gli studi dell’economista Marco Fortis e della Fondazione Edisonrelativi ai punti forza dell’Italia che vanta territori ad alta intensità manifatturiera. «Tra le prime dieci province industriali superspecializzate dell’Unione Europea – ha ricordato il presidente uscente di Univa – ben sei sono italiane e solo quattro tedesche. Tra le prime ventitré specializzate nell’industria che eccedono i tre miliardi di euro di valore aggiunto industriale, l’Italia ne conta ben nove, tredici sono tedesche e una sola polacca. Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda non ne piazzano nemmeno una. In questa classifica la Lombardia  domina con 5 province superspecializzate». Tra queste, naturalmente, c’è anche quella di Varese.

L’Italia sta meglio di altri Paesi – Quasi a voler stimolare la memoria collettiva, Brugnoli ha elencato i tanti punti positivi che caratterizzano il Paese, troppo spesso ignorati dagli italiani. L’Italia infatti ha un avanzo primario nei conti pubblici in attivo da 23 anni e tra i più elevati al mondo. Il rapporto deficit-Pil italiano è nei limiti dei parametri previsti dalla Ue, cioè del 3%, mentre Francia e Regno Unito sforano abbondantemente. L’Italia è ai primi tre posti della classifica degli esportatori in 983 categorie di prodotti e sono 288 i prodotti che vedono l’Italia primo Paese esportatore al mondo. «A ciò si aggiunga che i nostri debiti li abbiamo sempre onorati e abbiamo portato a compimento alcune importanti riforme In termini di PIl siamo l’ottava potenza avvalori correnti, ma siamo al quinto posto per surlèpus commerciale manifatturiero del mondo. Sifnifica che le imprese fanno miracoli». Infine, nel debito aggregato di stato-famiglie-imprese, l’Italia  è uno dei paesi meno indebitati del mondo.

La nuova manifattura che avanza – Gli industriali varesini parlano già di fabbrica 4.0, basata  su processi agili, interconnessi, innovativi e riconfigurabili in funzione di una domanda che richiede sempre più specializzazione e personalizzazione . «Il futuro è già dentro di noi» ha sintetizzato Brugnoli, sottolinenando la spinta che l’Unione degli industriali di Varese ha dato al nuovo modello con l’apertura di Smart-up, laboratorio per la creazione di cultura digitale, nato all’interno dell’università Liuc di Castellanza, e l’istituzione del MarketBot Innovation Center in Europa, un’iniziativa che nasce da una alleanza strategica con un leader mondiale della stampa 3D che aiuterà a formare sul territorio  una giovane generazione di ingegneri gestionali in grado di  produrre imparando la grammatica tecnologica del futuro.

Le infrastrutture che non ci sono – Il giudizio sulla Pedemontana non sarà relegato all’inutilità purché quell’autostrada  «non si fermi a Lomazzo». C’è una vicenda però che più di altre gli industriali varesini giudicano «incredibile» (in senso negativo) e riguarda la tratta ferroviaria dell’Arcisate-Stabio che sembra non arrivare mai a una conclusione per il continuo blocco dei lavori. Il termine previsto era per il 2016, ma tutti dubitano che si arrivi in tempo. Uno smacco notevole se pensiamo che gli  svizzeri stanno inaugurando la più lunga galleria al mondo.  «Ho la sensazione – ha detto Brugnoli – di vivere in un quadro di Escher dove le scale non trovano mai un collegamento reale». Negativo anche il giudizio sulle infrastrutture digitali che vedono l’Italia, in tema di banda larga, tra gli ultimi posti in Europa.

Cultura d’impresa – La Liuc, università di Castellanza ed espressione dell’unione degli industriali, quest’anno compie 25 anni. L’ateneo ha incentivato la nascita e poi affiancato sul territorio molte start-up, ha istituito al suo interno il primo e unico centro italiano sui temi della competitività, affiliato alla Harward Business School di Michael Porter «per consolidare la competitività delle imprese e per guardare al territorio come una competitiveness valley per le aziende non di alta tecnologia, ma anche portatrici di quel medium tech che può’ offrire grandi prospettive nella particolare realtà italiana».

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Pubblicato il 03 Giugno 2015
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