Tasse in Svizzera, guadagni in Italia: scoperta un’evasione fiscale internazionale
Le Fiamme Gialle di Gaggiolo hanno pizzicato una società formalmente costituita in Svizzera, ma di fatto con sede in Italia

Tasse in Svizzera, ma lavoro e guadagni in Italia. La Guardia di Finanza di Gaggiolo ha scoperto un sistema di evasione fiscale internazionale definito “esterovestizione societaria”. L’operazione è stata portata a termine al termine di una verifica fiscale nei confronti di una società di persone operante nel settore edile nella zona di Cantello: le Fiamme Gialle hanno individuato un’ulteriore società che pur formalmente costituita in Svizzera, aveva di fatto la sede amministrativa in Italia.
Il meccanismo scoperto dalle Fiamme Gialle, particolarmente insidioso e di difficile accertamento, consiste nell’attribuire la fittizia residenza all’estero ad una società, che di fatto viene gestita ed amministrata in Italia, al fine di fruire del regime fiscale estero più favorevole, e di conseguenza avere un minore carico impositivo.
La legislazione tributaria nazionale, alla stregua della maggior parte degli altri ordinamenti fiscali, sottopone a tassazione, ai fini dell’imposizione personale, per i soggetti residenti, tutti i redditi posseduti, in Italia ed all’estero, in virtù del noto principio della tassazione dell’utile mondiale o “world wide taxation” e, per i soggetti non residenti, i soli elementi reddituali prodotti nel territorio dello Stato, in base al “principio di territorialità”.
Più semplicemente, ciò vuol dire che, il soggetto residente in Italia, sia esso persona fisica che giuridica, è soggetto a tassazione per il reddito ovunque prodotto e fatte salve le convenzioni internazionali contro la doppia imposizione.
Nello specifico, la società edile italiana sottoposta a verifica fiscale, selezionata dopo una mirata attività d’intelligence, di controllo economico del territorio di competenza nonché a seguito di analisi di rischio effettuata anche a livello centrale dai Reparti Speciali del Corpo, consultazione delle Banche dati, aveva costituito in Svizzera, presso una sede “fittizia” – risultata essere un mero recapito – un’ulteriore società che esercitava analoga attività, con la quale la verificata intratteneva rapporti commerciali, al fine di servire la clientela svizzera senza dover pagare le imposte in Italia, ovvero trasferendo una parte cospicua della loro redditività in Svizzera, che gode di una imposizione fiscale meno gravosa. L’attività ispettiva compiuta ha permesso di quantificare, per le annualità dal 2011 al 2013, l’imponibile non dichiarato al fisco italiano pari a circa euro 2.600.000 per un’ imposta evasa pari a circa euro 1.200.000 circa (IRAP, IRPEF). In considerazione del superamento della soglia di punibilità penale per la condotta evasiva posta in essere, il legale rappresentante è stato deferito all’A.G. per il reato di dichiarazione infedele, e sono state attivate le connesse procedure relative alle misure patrimoniali.
I finanzieri della Compagnia di Gaggiolo, nel primo semestre 2015, hanno individuato altre due società “esterovestite”, anch’esse operanti nel settore manifatturiero edile nelle zone di Induno Olona e Brusimpiano. In questo caso, gli accertamenti e le attività poste in essere hanno consentito di recuperare a tassazione oltre 1 milione e 500 mila euro di materia imponibile. Anche queste attività hanno portato alla denuncia dei rispettivi legali rappresentanti per il reato di dichiarazione infedele, richiedendo nel contempo alla competente autorità giudiziaria il sequestro per equivalente del totale dell’imposta evasa, oltre 600 mila euro tra IVA, IRAP ed IRES.
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