Corruzione, le promesse non mantenute dei governi nel nuovo report di Transparency International
Il giudizio sull’Italia è positivo, ma rimaniamo sotto esame per la trasparenza dei beneficiari effettivi e la soglia del contante
I Governi del G20, compresi Cina e Stati Uniti, non sono stati in grado di tener fede agli impegni presi per contrastare la corruzione adottando leggi per porre fine alla segretezza di società ed entità giuridiche dietro le quali i corrotti mascherano la propria identità e nascondono il denaro guadagnato illecitamente. Si stima che ogni anno vengono riciclati fino a 2 mila miliardi di dollari, molti di essi attraverso società che permettono di mantenere segreta l’identità dei titolari effettivi del denaro.
Secondo il nuovo report Just for Show? Reviewing G20 promises on beneficial ownership di Transparency International pubblicato oggi, solo il Regno Unito tra i Paesi del G20 sta lavorando attivamente per rendere più difficile ai corrotti nascondere i propri soldi.
Alla viglia del summit 2015 dei Capi di Stato e di Governo del G20 che si terrà in Turchia il 15 e 16 novembre, sono le più grandi economie mondiali, Cina e Stati Uniti, a mostrare i peggiori risultati rientrando così nella categoria “Weak Framework“. Nonostante il Regno Unito domini la classifica, il punteggio copre soltanto il diritto interno e non anche gli standard sui beneficiari effettivi delle entità giuridiche e dei trust con sede nei Territori Britannici d’Oltremare e nelle Dipendenze della Corona. Secondo Cobus de Swardt, Managing Director di Transparency International “Basta scegliere uno qualsiasi dei principali scandali di corruzione della storia recente – Petrobras, FIFA, l’ex-presidente ucraino Viktor Yanukovych – e si troverà che una società anonima è stata usata per pagare tangenti, riciclare e nascondere denaro rubato, o comprare residenze di lusso in posti come Londra o New York”. “Non ha senso che corrotti e corruttori abbiano queste opportunità per nascondere e riutilizzare i proventi derivanti dai loro illeciti. Che cosa frena i Paesi del G20 dallo sbarrare efficacemente la strada ai corrotti dopo tutte le promesse fatte?” chiede Cobus de Swardt.
L’Italia si trova in una buona posizione, nella categoria “Strong framework”, con un punteggio di 62/100 che premia soprattutto gli sforzi fatti in questi anni per introdurre delle normative specifiche sul monitoraggio dei clienti da parte di banche, notai, avvocati e sulle segnalazioni di operazioni sospette che questi rilevano.
Tuttavia, la recente proposta del Governo Renzi di alzare la soglia dei pagamenti in contante da 1.000 a 3.000 euro potrebbe in parte inficiare il sistema attuale aprendo opportunità di riutilizzo del denaro da parte dei corrotti senza creare alcun vantaggio al nostro Paese. Giudizio negativo al Governo invece sulla trasparenza dei titolari effettivi delle società, ovvero di coloro che beneficiano in ultima istanza dei proventi di queste società, i quali si nascondono spesso dietro strutture giuridiche complesse che impediscono di risalire al reale beneficiario favorendo chi deve riutilizzare e trasferire denaro illecito.
“Il lavoro fatto dal governo italiano negli ultimi anni è buono ma non basta. Bisogna aumentare la trasparenza delle società attraverso la creazione di un registro centrale pubblico dei beneficiari effettivi” Dichiara Davide Del Monte, Direttore Esecutivo di Transparency International Italia “e soprattutto non bisogna fare passi indietro rispetto a politiche positive adottate in questi anni, come quella relativa alla bassa soglia di utilizzo del contante per i pagamenti. Alzarla, in un Paese come il nostro dove manca la cultura dei pagamenti elettronici, è un assist gratuito ai corrotti che vogliono riutilizzare il denaro guadagnato illecitamente”.
Per questo motivo Transparency International Italia sostiene la campagna #Renziciripensi promossa da Riparte il Futuro.
Transparency International Italia è il capitolo italiano di Transparency International l’organizzazione non governativa leader nel mondo nella lotta alla corruzione.
Giorgio Fraschini di Transparency Italia sarà al Festival Glocalnews per un panel sui whistleblower.
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