Molle e svagata per metà gara, alla Openjobmetis non riesce la rimonta
Biancorossi battuti 90-86 dagli svedesi dei Kings dopo una partenza ad handicap causata da una difesa imbarazzante. Poi la rincorsa quasi completata, con due errori sul possibile sorpasso. La Coppa si complica

Dodici a zero uscendo dai blocchi, 19-3 poco dopo, percentuali stratosferiche concesse per oltre 20′ ai padroni di casa (da sotto e da fuori) da una difesa di paracarri. Non inganni il minimo scarto finale 90-86: la Openjobmetis ha perso meritatamente la terza partita di Fiba Europe Cup sul campo degli svedesi di Soedertaelje, rischiando prima il tracollo e solo nel finale il sorpasso. La rimonta a rotta di collo si è infatti infranta sul -1, quando Varese ha avuto due tiri per scavalcare i Kings che invece, passata la paura, dalla lunetta hanno chiuso una gara che complica parecchio il cammino europeo dei biancorossi.
Una squadra che forse si è creduta bella dopo i tre successi recenti e si è specchiata vanitosa a lungo prima di accorgersi che dall’altra parte della barricata c’era un’avversaria vera, vivace, aggressiva e pure capace viste le percentuali al tiro. Con due uomini (quelli meglio conosciuti, forse, l’uno da Moretti e l’altro da Ukic) capaci di segnare 59 punti in coppia (30 Czerapowicz, 29 Bizaca) e mettere in croce tutti i quintetti proposti dalla Openjobmetis.
E deve far pensare che i due migliori della banda di Moretti siano stati Kuksiks e Galloway, e cioè quello appena arrivato e quello al rientro dopo un mese di stop. Da loro sono passati gran parte dei palloni ben giocati da Varese che invece ha avuto nei titolari vere e proprie zavorre, a partire dagli uomini di maggiore talento Ukic e Davies. I due, raddoppiati sistematicamente in avvio di gara, hanno giocato per larghi tratti in modo insufficiente e i pochi lampi non sono bastati a salvare se stessi e la squadra. Ora Varese dovrà cercare l’impresa a Ostenda per rimettere in piedi il girone e di sicuro deve battere il Falco in Ungheria e i Kings a Masnago. Altrimenti l’obiettivo minimo di superare il primo turno rischia di trasformarsi in una figuraccia.
PALLA A DUE – A parte Wayns, comunque fisso in panchina domenica, Moretti ha a disposizione gli stessi effettivi che hanno battuto nettamente Torino. In quintetto ci fa per la prima volta Rihards Kuksiks mentre Thompson parte dalla panchina come Galloway. Pubblico non certo folto a Soedertaelje nonostante gli svedesi siano imbattuti in testa al campionato.
LA PARTITA – La versione della Openjobmetis che calca il parquet nel primo quarto è la brutta copia (sembra impossibile, ma è così) di quella vista nell’invereconda partita con Caserta. Varese va subito sotto di brutto davanti a uno Czerapowicz scatenato: si parte ad handicap (12-0) e dopo una tripla di Kuksiks si superano i 15 di distacco. La prima sirena è già mezza sentenza di condanna, 28-13. Il secondo periodo è migliore dalla metà campo in su, perché Varese trova finalmente il canestro con continuità, ma la difesa rimane imbarazzante: Czerapowicz fa ciò che vuole (anche marcato) ma non è il solo e a metà gara sono 52 (a 38) i punti imbarcati.
Varese inizia a risalire dopo la pausa lunga, anche se il terzo periodo è meno roboante di altre volte. O meglio, i biancorossi giocano molto meglio ma sprecano due volte i palloni buoni per accorciare sul serio e così alla mezz’ora i Kings hanno ancora 10 punti da amministrare (71-61).
IL FINALE – Serve una Openjobmetis perfetta per capovolgere il risultato e per qualche minuto si vede la faccia giusta anche in difesa e anche da Davies. Cavaliero segna e fa segnare Campani ma gli ultimi 5 punti di Czerapowicz che arriva a 30 tiene Varese lontana; Ukic è nervoso e gira a vuoto, il primo assalto finisce in perdita (-11). Dopo il timeout finalmente Roko si sveglia pur fallendo un libero pesante (dopo un antisportivo); è però Galloway a fare le cose migliori per il -4. E poi Faye sgancia la tripla dell’82-81 dopo un bel rimbalzo in difesa. C’è aria di sorpasso ma Kuksiks (comunque positivo) fallisce la tripla e sul secondo tentativo Faye si divora l’appoggio da 2 metri: i Kings allora danno il colpo di grazia con Bizaca mentre Ukic fallisce la tripla del riaggancio e Davies segna quella ormai inutile. Finisce giustamente 90-86, con Varese che si deve cospargere fuori stagione il capo di cenere.
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Ho visto una formazione, quella svedese, ben impostata in difesa (ampio uso della zona), solida a rimbalzo, abile in tutti i giocatori ad attaccare il ferro dal palleggio, con ottima circolazione di palla e, soprattutto, precisa nel tiro, peraltro spesso ben costruito. Ho visto poi una formazione che sta in campo molle e senza coesione, che non piega le gambe in difesa e non fa sentire muscoli/fisico sotto i ferri, che si affida a personalismi talora anarchici in attacco e che fatica ad attaccare difese schierate. E’ bene che soluzioni tecniche e psicologiche siano trovate alla svelta dal nostro coach perchè figure del genere a latitudini polari sono ignominiose sia per il nome che portiamo che per la residua dignità del basket italico