Lavorare in Canton Ticino: cosa fare adesso?
Mercoledì 10 febbraio, dalle ore 18 alle 20 al Centro Congressi Ville Ponti si terrà un convegno di Confartigianato per spiegare le innovazioni introdotte dalla nuova Legge imprese artigianali (Lia)

Dopo l’entrata in vigore della Legge Imprese Artigianali (Lia) , provvedimento che avrà un impatto economico e operativo non di poco conto sulle imprese italiane che lavorano in Ticino, Confartigianato Imprese Varese per informare gli associati ha organizzato per mercoledì 10 febbraio, dalle ore 18 alle 20, nella Sala Napoleonica del Centro Congressi Ville Ponti di Varese, il convegno dal titolo “Lavorare in Canton Ticino: cosa fare adesso?”. L’incontro è aperto a tutte le imprese, associate e non a Confartigianato Varese. Per partecipare, l’iscrizione è on line su www.asarva.org.
Al convegno parteciperanno Matteo Campari (dell’Area Export di Confartigianato Imprese Varese) e Gianmarco Torrente e Michele Lodigiani, consulenti della Fideconto Consulting di Lugano. Non mancheranno anche professionisti esperti nei temi del lavoro e del fisco, che entreranno nel merito delle complessità che fa delle Lia una preoccupazione in più per tutti quegli imprenditori che già devono assolvere ai numerosi obblighi previsti da altre normative svizzere.
In particolare il convegno si concentrerà soprattutto su tre argomenti: l’equipollenza tra titoli di studio italiani e svizzeri: diplomi, patentini, certificati italiani, la richiesta di referenze che attestino il lavoro compiuto dalle imprese italiane sia in Italia che in Svizzera, la raccolta e la consegna dei tanti documenti ad una Commissione di valutazione: certificato di godimento dei diritti civili, certificato debitorio a Equitalia, Durc, copia contratto del lavoro…, i costi di iscrizione all’Albo e le sanzioni (fino a 50mila franchi svizzeri) previste per il mancato assolvimento degli obblighi.
Mercoledì alle Ville Ponti, Confartigianato Imprese Varese presenterà anche il suo servizio di affiancamento per le imprese che lavorano oltreconfine e che si trovano a dover fare i conti con la Lia: modulistica, aspetti documentali, equipollenza dei titoli professionali, aspetti economici sono i punti più critici per l’iscrizione all’Albo.
Il convegno segue la presa di posizione di Confartigianato sulla Lia. È di questi giorni la richiesta al Governo – al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Sandro Gozi – di aprire un confronto con le autorità svizzere per far rispettare i diritti di stabilimento e la libera prestazione dei servizi delle imprese così come sanciti dall’Accordo tra l’Unione Europea e la Svizzera del 21 giugno 1999. L’Accordo stabilisce l’applicabilità delle direttive comunitarie sul riconoscimento delle qualifiche professionali anche ai cittadini elvetici e impone, a sua volta, alla Svizzera di applicare ai cittadini Ue le procedure stabilite dalla Direttiva Europea 2005/36/CE in materia di stabilimento e di libera prestazione dei servizi delle imprese.
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