Lidia Macchi, anche un archeologo cerca l’arma

Conferito l'incarico per le indagini sui reperti rinvenuti nel Parco Mantegazza

Parco Mantegazza sequestrato, si cerca l'arma del delitto Lidia Macchi

Le ricerche nel parco di Masnago riprendono, ma i militari saranno coadiuvati dall’archeologo forense Dominque Salsarola. E’ questa la novità del giorno, nell’inchiesta sulla morte di Lidia Macchi che vede come indagato per omicidio Stefano Binda, 48 anni, arrestato il 15 gennaio scorso.

Il magistrato che conduce le indagini, Carmen Manfredda, ha conferito l’incarico di datare i 6 coltelli e il falcetto trovati finora, al biologo Roberto Giuffrida e a Salsarola, già consulente nel 2004 nell’inchiesta delle Bestie di satana, che tuttavia sarà sul campo fianco a fianco con i militari armati di metal detector. Dovrà analizzare in diretta i terreni su cui si intende operare, facilitando e orientando in questo modo il lavoro dell’esercito.

A loro volta, la famiglia Macchi con l’avvocato Daniele Pizzi ha nominato come consulente il professor Luca Salvaderi mentre l’indagato Stefano Binda con gli avvocati Roberto Pasella e Sergio Martelli ha nominato i professori Piccinetti e Ghiringhelli.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 29 Febbraio 2016
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