Raggi cosmici e clima terrestre in Villa Truffini
Serata organizzata per lunedì 22 febbraio dagli appassionati del Gruppo Astronomico Tradatese per presentare una nuova teoria sul riscaldamento globale
Serata organizzata per lunedì 22 febbraio dagli appassionati del Gruppo Astronomico Tradatese per presentare una nuova teoria sul riscaldamento globale:
Una teoria nuova ed affascinante verrà presentata dal GAT Lunedì 22 Febbraio a Villa Truffini.
Oggi tutti parlano di clima e di riscaldamento globale puntando il dito sulle attività umane. Tuttavia le cause dei cambiamenti climatici e delle variazioni periodiche della temperatura del nostro pianeta sono complesse e coinvolgono numerosi processi, non solo quelli atmosferici e geofisici ma, forse anche quelli astronomici. Lunedì 22 Febbraio 2015,alle 21 (Villa Truffini) il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese ha deciso di affrontare il problema del riscaldamento globale da un punto di vista completamente nuovo, per la precisione legato al flusso di raggi cosmici.
Marco Arcani, un tecnico elettronico noto studioso di raggi cosmici parlerà infatti sul tema: CLIMA E RAGGI COSMICI, un argomento sul quale l’autore presenterà per la prima volta alcuni suoi studi originali . Guardando alla storia geologica della Terra e tenendo presente che grosse variazioni di temperatura avvennero anche nel lontanissimo passato per cause evidentemente estranee all’attività umana (l’uomo è sulla Terra al massimo da due milioni di anni..) è nato un disaccordo tra molti scienziati per quanto riguarda il lontano futuro del clima terrestre.
Un fatto però è certo: se si guarda su scala temporale umana è evidente che vi sia in atto un riscaldamento. Arcani farà notare come basta passeggiare su un ghiacciaio per rendersene conto, nel senso che i nostri ghiacciai alpini, un tempo compatti e massicci, si stanno letteralmente sciogliendo sotto i nostri passi. L’analisi diretta che Arcani ha condotto su uno di questi ghiacciai, ha dato chiari indizi di una relazione molto spinta tra raggi cosmici e clima. In sostanza si è visto che c’ è un collegamento (teorico ma anche sperimentale) tra i raggi cosmici e la formazione delle nuvole, nel senso che i raggi cosmici farebbero da nuclei di condensazione per la formazione delle nuvole stesse. Un alto numero di raggi cosmici fa quindi aumentare le nuvole a bassa quota, e queste riflettendo la luce solare nello spazio contribuiscono a raffreddare il pianeta. E viceversa, naturalmente.
Un’idea tutt’altro che campata in aria se si pensa che al CERN di Ginevra da alcuni anni è in atto un esperimento (CLOUD), costituito da una grossa camera chiusa dove vengono simulate varie condizioni climatiche e dove nel contempo vengono iniettate parecchie tipologie di particelle ad alta energia (disponibili in abbondanza da quelle parti…).
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