Strade private e notai, il problema sono le tasse

Le precisazioni del Consiglio Notarile in merito alla questione della cessione a titolo gratuito delle strade private ai comuni. Piercarlo Mattea: "Gli atti sono gratuiti, il problema è il fisco"

notaio generica

Il notaio Piercarlo Mattea , membro del Consiglio Notarile dei Distretti di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza e Varese risponde sulla questione delle cessioni a titolo gratuito delle strade provate alle amministrazioni comunali, un problema sollevato dall’assessore ai lavori pubblici di Busto Arsizio Paola Reguzzoni nei giorni scorsi.

La vicenda nasce dal fatto che l’amministrazione comunale vorrebbe intervenire su alcune arterie private ad uso pubblico, nel senso che gli automobilisti le utilizzano come vie di attraversamento per raggiungere altri luoghi. Secondo il notaio Mattea il problema non sono gli atti notarili, che nel caso in cui una parte sia il pubblico non avrebbero nessun costo, ma l’imposta statale che ammonterebbe ad alcune centinaia di euro per ogni atto. Di seguito la spiegazione

Il tema sollevato dall’articolo apparso su Varese News è certamente attuale e merita di essere conosciuto in tutti i suoi risvolti.
Scrive l’autore, riportando anche opinioni espresse da esponenti dell’amministrazione municipale di Busto Arsizio, che le cessioni gratuite di aree da privati al comune, necessarie per consentire all’ente la presa in carico ai fini della manutenzione, costituirebbero una spesa improponibile per le casse comunali, a causa del costo degli atti notarili. Per riassumere questo concetto si è fatto ricorso ad un titolo dal suono aggressivo: “Il Comune ostaggio dei notai”.

Il Consiglio Notarile di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza e Varese ritiene necessaria una precisazione, ai fini di offrire ai cittadini un’informazione completa ed accurata.
In primo luogo osserviamo che, per gli atti nei quali è parte il comune, la legge prevede la facoltà di rogito per i segretari comunali e i funzionari ad essi equiparati a questi effetti. Poiché i segretari comunali sono retribuiti dai comuni, se si volesse seguire questa strada il problema dei costi notarili sarebbe rimosso.

La nostra precisazione potrebbe fermarsi qui, ma è innegabile che anche solo l’onere fiscale di questi atti può costituire un problema. Benché le donazioni ai comuni siano sottoposte ad una tassazione agevolata, sono comunque da prevedere alcune centinaia di euro per ogni atto e, se gli atti sono numerosi, l’importo può divenire troppo elevato a fronte di altre priorità che le esangui casse pubbliche devono affrontare.

Se fosse approvata una legge che esonera da ogni imposta i trasferimenti a titolo gratuito (e magari anche quelli a titolo oneroso) a favore dei comuni, si tratterebbe di un provvedimento giusto, che sarebbe salutato con favore da tutti. Una tassa pagata dai comuni allo stato è quasi una partita di giro, di ben scarsa utilità. Inoltre la possibilità di sistemare senza imposte situazioni di proprietà oggettivamente critiche sarebbe un vantaggio per tutti: cittadini, comuni, stato.

I notai non tengono affatto in ostaggio i comuni, ma al contrario hanno collaborato e tuttora collaborano con molti enti locali nell’organizzare sportelli di consulenza gratuita ed altre importanti iniziative di carattere informativo, molto apprezzate dai cittadini e dalle pubbliche amministrazioni. Per la problematica delle aree da acquisire al patrimonio pubblico i notai sono pronti, se richiesti, a collaborare con spirito costruttivo, anche prevedendo l’applicazione di onorari agevolati, concordati con le amministrazioni comunali.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Febbraio 2016
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