Saronno sogna la sua “High line”, in bici sulla vecchia ferrovia

Fiab Ciclocittà sostiene da tempo il riutilizzo della tratta urbana dismessa: si potrebbe pedalare "in quota" tra centro e periferia, con collegamento ai parchi

Bici ciclabile ferrovia Saronno-Seregno

Come a New York, come a Parigi: andare in bicicletta sulla vecchia ferrovia dismessa, tra le case e sopra le strade. È il sogno coltivato da tempo a Saronno: non sarà la High Line di New York, nè la Promenade Plantèe della capitale francese, ma sarebbe un bel percorso urbano, a disposizione di chi deve spostarsi in bici per necessità o di chi vuole passeggere. «Un chilometro e settecento metri che attraversano mezza città, garantiscono un collegamento cittadino e siunirebbero alla rete esistente di ciclabili» dice Franco Casali, di Fiab Ciclocittà, locale associazione dei ciclisti urbani.

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Il progetto è stato proposto in origine dall’ Ordine degli Architetti di Varese e da Legambiente, è stato poi ripreso anche da Ciclocittà. Prevede di riutilizzare un tratto di ferrovia dismessa ormai da alcuni anni: è la tratta urbana e terminale della Saronno-Seregno. La ferrovia – per anni usata solo per le merci – è stata riattivata nel 2012, ma nella zona cittadina i treni sono stati deviati su un nuovo tracciato più esterno, per passare dalla nuova stazione Saronno Sud (pensata come interscambio con ampi parcheggi). Il vecchio tracciato a binario unico è da allora abbandonato.

L’idea originale era di farne un “parco lineare”, appunto sull’esempio (ben più grande) della Promenade Plantèe realizzata a Parigi negli anni Ottanta (era la vecchia ferrovia per la stazione Paris Bastille) o della più recente High Line che attraversa Manhattan. A Saronno lo spazio è più stretto (la vecchia ferrovia ha un solo binario), ma il fascino è uguale: si creerebbe un percorso “in quota”, senza intersezioni con le strade sottostanti (la ferrovia scavalca alcune vie urbane, con ponticelli in mattoni risalenti al 1880). Dalla periferia delle Cascine fino al centro, l’approdo in città potrebbe avvenire in zona stazione, usando dunque anche l’ultimo ponte in ferro della linea. Oppure con una rampa per scendere subito a ridosso del ponte, in via Reina, secondo il progetto di massima preparato nel 2011 con il Politecnico. Dal lato opposto, fuori città, la ciclabile si connetterebbe alla rete verso il Parco Groane.

Bici ciclabile ferrovia Saronno-Seregno
Il passaggio a livello di via Vecchia per Solaro: l’incrocio a livello segna il termine del tratto urbano

Il progetto sul tavolo da tempo, in attesa della dismissione formale della ferrovia (che è di proprietà di Ferrovie Nord Milano). «La tratta è assolutamente dismessa, a dimostrazione c’è anche il fatto che i binari sono anche stati rimossi dalla zona di via Piave» spiega Franco Casali di Ciclocittà. L’associazione di ciclisti ragiona sulla vecchia ferrovia come terminale urbano di una rete più ampia su tutta la zona Est, in quel “cuscinetto” di prati e campi che dividono la conurbazione Saronno-Uboldo-Caronno dalla zona brianzola di Solaro-Ceriano Laghetto. «Noi vogliamo rendere il progetto intercomunale e interprovinciale, in rete con i Comuni di Ceriano Laghetto e Solaro, ma anche con il Parco Groane e il Parco Lura».

Lo scorso si è arrivato ad un protocollo d’intesa tra Comuni. Intanto Ciclocittà va avanti a immaginare la rete, ad esempio chiedendo una nuova bretella ciclabile che dalla attuale pista Saronno-Ceriano colleghi anche Solaro e il Parco Groane. Domenica scorsa si è ripetuto anche il “tradizionale” evento della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate: nonostante il meteo incerto, un bel gruppo (tra cui il vicesindaco di Ceriano Roberto Crippa) si è messo in bici sulle ciclabili della zona. Si sono fermati sotto i ponticelli ottocenteschi in mattoni e al passaggio a livello, sognando che anche Saronno possa inaugurare un giorno la sua “high line”. C’è da sperare che non resti un sogno, che la lunga attesa e i tanti progetti approdino alla fine ad un risultato.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 08 Marzo 2016
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