“Ex Cantoni: buon compleanno alla “messa in sicurezza” della falda”

La comunicazione del Comitato acqua bene Comune e Legambiente Saronno che fanno il punto della situazione sulla bonifica dell'area dismessa

Saronno, dentro le aree dismesse (inserita in galleria)

La comunicazione del Comitato acqua bene Comune e Legambiente Saronno che fanno il punto della situazione sulla bonifica dell’area dismessa: 

Il prossimo 3 luglio ricorre il primo “compleanno” dalla Conferenza dei Servizi che aveva finalmente sancito la responsabilità dell’inquinamento della falda acquifera da percloro etilene (a partire dal pozzo di Via Parini) a carico dell’area ex Cantoni e deliberato la necessità di una “messa in sicurezza” della falda.

Nonostante sia passato un anno, nell’ultima Conferenza dei Servizi dello scorso 21 giugno la proprietà Sarin S.r.l.ha presentato le integrazioni al piano di caratterizzazione in ritardo (ovvero il giorno prima!) e tutti gli Enti non hanno avuto la possibilità di dare il proprio parere definitivo e dovuto rinviare ancora una volta l’approvazione definitiva del piano di bonifica (pare a fine luglio).

Quindi la barriera necessaria alla “messa in sicurezza” e contestuale bonifica delle acque emunte verrà finalmente deliberata ma ancora molte questioni restano aperte:

– la barriera idraulica non è ancora stata approvata e, visti i precedenti, la realizzazione degli interventi dovrà essere puntualmente controllata dagli Enti preposti (oltre al Comune, in particolare ARPA e Provincia di Varese); un esempio per tutti, i costi stimati dalla proprietà hanno “oscillato” da ca. 150.000 euro alle attuali 450.000!

– i pozzi che verranno realizzati estrarranno ca 10-15 litri al secondo per il relativo trattamento di depurazione (che potrebbe durare anche qualche anno) ma poi….che fine farà tutta questa enorme quantità d’acqua? la proprietà proponeva addirittura la “dispersione” delle acque trattate nel suolo (ma è vietato dalla legge) per cui si profila la possibilità del loro convogliamento nel Lura. A noi sembra un enorme spreco….perchè non convogliarle (almeno in parte) in un bacino d’acqua (un laghetto) da realizzarsi all’interno della parte pubblica (prevista a parco) dell’area? Non esiste un’altra simile opportunità per l’ecosistema cittadino…sarebbe davvero incredibile non utilizzarla!

– la proprietà si dice da tempo interessata a costruire un centro commerciale (che fantasia…) nella parte dell’ex depuratore e probabilmente otterrà la possibilità di costruire questo comparto prima della realizzazione di altre opere ma… chi ci garantirà che poi completerà la bonifica della falda nel tempo? basteranno le fidejussioni bancarie, ancorchè sostanziose, per darci la sicurezza della realizzazione di tutti gli interventi dovuti (tra cui il parco)? come intende procedere l’Amministrazione? ci sembra ragionevole che il definitivo “svincolo” delle aree dovrà essere assoggettato all’effettiva efficacia della barriera idraulica!

Crediamo che prima di dare l’avvio a qualunque procedura (ambientale e di riqualificazione urbanistica) sia necessario per tutti i cittadini avere maggiore chiarezza sul percorso che questa Amministrazione intende portare avanti, ed è opportuno che venga al più presto convocato un confronto pubblico (Consiglio Comunale aperto o assemblea pubblica), per una corretta informazione e la partecipazione attiva degli abitanti.

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Pubblicato il 29 Giugno 2016
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