Maroni: “La zona a economia speciale si può fare”
Il presidente della Regione Lombardia incontrerà prossimamente il presidente ticinese Paolo Beltraminelli

«Non ci saranno effetti pratici nell’immediato, nei prossimi giorni incontrerò personalmente il presidente ticinese Paolo Beltraminelli, con il quale ho già parlato, perché voglio intensificare i rapporti di forte e leale collaborazione fra Lombardia e Canton Ticino». E’ tornato a ribadirlo il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta, questa mattina, su Radio Uno, a un dibattito sul referendum celebrato domenica in Canton Ticino.
VOTO POLITICO – Secondo il governatore, «il referendum è forma di democrazia diretta che va rispettata», però, ha aggiunto, «in questo caso si è trattato di un voto tutto politico. Sono i numeri – ha fatto notare – a confermarlo. Il Ticino ha 300mila abitanti, il tasso di disoccupazione è il 3%, i frontalieri, cioè lavoratori regolari e non immigrati clandestini, sono 62mila. Non c’è un problema di occupazione. Anzi, se tutti i lavoratori lombardi smettessero andare a lavorare anche solo per un paio di mesi, l’economia ticinese collasserebbe».
ZES – Maroni è poi tornato a rilanciare la proposta di creare una «Zona a economia speciale nei 20 chilometri del territorio lombardo al confine con la Svizzera. E’ qualcosa – ha spiegato – che, secondo le regole europee, si può fare. In questo modo avremmo vantaggi per le imprese simili a quelli che ci sono in Svizzera e creeremmo le condizioni attraverso le quali i lavoratori potranno rimanere a lavorare in Lombardia, invece di passare il confine, perché non c’è lavoro a sufficienza a casa loro».
PROPOSTA IN LEGGE STABILITÀ – La proposta di legge di istituzione della Zes, ha fatto notare il presidente lombardo, «è già stata inviata al Parlamento dal nostro Consiglio regionale nel 2014. E’ già stata assegnata alle Commissioni, ma è rimasta nei cassetti. L’ho ricordato ieri a Renzi e oggi consegnerò personalmente il testo al sottosegretario Claudio De Vincenti, chiedendogli di anticiparlo nella Legge di Stabilità».
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