Un voto in Ticino contro la concorrenza sleale sui salari
L'iniziativa "Basta con il dumping salariale" è proposta dal Movimento per il socialismo ed è affiancata da un controprogetto votato dal Gran Consiglio, il Parlamento del Cantone

Un ispettore ogni cinquemila lavoratori e il monitoraggio della situazione dei contratti per contrastare l’offerta di lavoro a salari eccessivamente bassi. Sono alcune delle proposte contenute nell’iniziativa cantonale “Basta con il dumping salariale“, sottoscritta da 7.500 elettori e che sarà oggetto del voto in Ticino domenica 25 settembre.
Nella stessa data gli elettori dovranno esprimersi su un’altra iniziativa che riguarda il mercato del lavoro e tocca da vicino la quotidianità dei frontalieri, “Prima i nostri”, avanzata della destra (proposta dall’Udc con il sostegno di quasi undicimila cittadini) che mira invece a far riconoscere il principio di preferenza dei lavoratori residenti sugli altri nelle assunzioni di lavoro.
Promotore dell’iniziativa contro la concorrenza “sleale” sui salari è il Movimento per il socialismo e ad essa è contrapposto un controprogetto votato dal Gran Consiglio del Cantone. Entrambi i testi propongono un potenziamento dei controlli per ridurre al minimo i casi di dumping. Il Movimento per il socialismo chiede però che a questo fine sia creato un Ispettorato cantonale del lavoro con un addetto al controllo ogni cinquemila persone attive. È richiesta inoltre la pubblicazione di una statistica annuale su contratti e salari e l’istituzione di delegati per il controllo delle situazioni contrattuali nelle imprese.
Con il controprogetto il Parlamento chiede invece di respingere l’iniziativa popolare e propone una soluzione alternativa meno onerosa che consiste nel potenziamento delle attività di controllo e vigilanza già in vigore.
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