Università Liuc, da 25 anni un’impresa tra le imprese

Il Centro di ricerca per lo sviluppo del territorio (CeRST) della Liuc ha presentato uno studio sull'impatto dell'ateneo in termini di sviluppo economico, competenze e competitività

Liuc generico

Generare valore per le persone e il territorio: 25 anni di impegno Liuc”. Il titolo della ricerca condotta dal giovane Andrea Venegoni, ricercatore del Centro di ricerca per lo sviluppo del territorio (CeRST) dell’università Liuc di Castellanza, con la supervisione del professore Massimiliano Serati, direttore del CeRST e il sostegno di Ubi Banca Popolare di Bergamo, potrebbe far pensare a un momento di autocelebrazione, ma così non è.

Posto che quantificare la capacità di un’università di creare ricchezza, intesa come patrimonio di conoscenze, competenze e relazioni in grado di generare a sua volta competitività e sviluppo economico, non ha molti precedenti in letteratura – almeno in italia -, la ricerca presentata non è né intuitiva né «spannometrica», ma si basa su una metodologia scientifica (modello VAR) per la quale sono stati utilizzati dati certificati e ufficiali (Istat, Miur, Almalaurea). A conferma della bontà del metodo usato, nello stesso periodo in cui è stata effettuata la ricerca, la London School of Economics pubblicava uno studio dal titolo “The economic impact of universities: evidences across the globe” (“L’impatto economico delle università: testimonianze in tutto il mondo”).

Da infrastruttura del sapere a veicolo di sviluppo socio economico

L’inserimento nel mercato del lavoro del capitale umano formato alla Liuc contribuisce in maniera significativa alla performance economica della Lombardia. E genera ricadute rilevanti anche sul tessuto produttivo locale, tanto da avere un effetto catalitico sull’attivazione di nuove imprese. Sono i principali indicatori economici regionali a registrare una correlazione positiva con l’aumento del flusso dei laureati all’ateneo di Castellanza. A un anno dal conseguimento del titolo, 100 laureati Liuc generano un circuito economico che contribuisce a un incremento del Pil lombardo per oltre 18 milioni di euro e a una crescita dei consumi che sfiora i 14 milioni di euro. Anche investimenti ed esportazioni registrano un aumento attorno ai 6 milioni di euro. Nel medio periodo, in un orizzonte di 5 anni, Pil e consumi continuano a subire un spinta al rialzo pari, rispettivamente, a quasi 100 e 70 milioni di euro. Più modesta, invece, la spinta pro investimenti ed esportazioni che si attesta attorno ai 25 milioni di euro.

L’impatto economico territoriale

Innegabile l’impatto diretto sul territorio dell’azienda Liuc: ha generato 1.400 posizioni occupazionali, all’anno, su scala regionale (includendo impatti indiretti di filiera, impatti indotti e impatto della spesa degli studenti sul territorio); più di 100 milioni di euro di valore della produzione generati ogni anno su scala regionale; circa 50 attività produttive on site (Castellanza) legate all’universo Liuc e un effetto catalitico di attivazione imprenditoriale (commercio al dettaglio, bar e ristorazione, attività immobiliari, attività ricreative, sportive, di divertimento). Nella sola Castellanza, ogni 100 abitanti, il numero di addetti operanti in questi settori è significativamente superiore alla media dei Comuni con popolazione compresa tra 5mila e 15mila abitanti; è superiore alla media provinciale e in crescita dal 1991.

L’impatto sullo status occupazionale dei laureati

La ricerca evidenzia una maggior certezza di impiego (tasso di disoccupazione al 3,2 %, mentre quello delle università lombarde è al 3,9% e quello nazionale è al 8,2%) e un maggior reddito (guadagno mensile netto pari a 1.564 euro, superiore a quello medio lombardo di 1.441 euro e nazionale pari a 1.355 euro).  Il conseguimento del titolo avviene in tempi più brevi (2,2 anni contro una media nazionale di 2,6) e l’ingresso nel mondo del lavoro è più veloce (4,7 mesi dal conseguimento del titolo al primo lavoro contro 5,5 mesi della media regionale e 7,1 della nazionale).

Università delle imprese per le imprese, la missione è compiuta

Il 68,9% dei lavoratori “made in Liuc” dichiara di aver ricevuto una formazione molto adeguata all’attività professionale. Un dato che risalta rispetto a quello registrato in Lombardia (45,4%) e a livello nazionale (48,7%).  L’internazionalizzazione del curriculum è un altro tema forte dell’offerta formativa: il 13,2% degli occupati Liuc ha trovato impiego all’estero, a fronte di una media regionale del 4,4% e nazionale del 4,3%. Il 98,6% dei laureati Liuc lavora nel settore privato e, di questi, il 24,6% è impiegato nel settore industriale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2016
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