Naufragio collettivo, si salva solo Bulleri
Avramovic ci prova, Maynor brilla per un quarto e mezzo, Johnson si spegne subito, gli italiani deragliano. Non basta il buon esempio del veterano

ANOSIKE 4,5 – Porta a terra 10 rimbalzi, ma è utile solo in quello (già qualcosa, visto che senza di lui la OJM è affondata in questo fondamentale). Ma in attacco è una tassa pesante, perché non trova mai modo di prendere un centimetro di vantaggio sul difensore. Due soli punti, graziato da un pallone che stava pure per uscire dal cerchio.
MAYNOR 5 – All’intervallo è tutto un sospiro di sollievo: “Visto Eric? Sta tornando quello vero”. E invece era un’illusione: secondo tempo da gettare nell’umido, con le cifre positive che restano quelle della prima metà di serata. Unica consolazione, il 5/5 ai liberi.
AVRAMOVIC 5,5 – Come al solito è quello che per lo meno dimostra di credere di poter ribaltare l’inerzia negativa. Non si arrende, anche se certe sue conclusioni paiono più legate alla disperazione di voler fare qualcosa che al raziocinio. Però, ce ne fossero come lui, anche quando tira male (4/12 dal campo).
PELLE 5 – Quattro stoppate fanno morale per il pubblico, ma un pivot dovrebbe prima di tutto vincere i duelli a rimbalzo e avere una pericolosità che vada oltre a “schiaccio ricevendo sopra il ferro”.
BULLERI 6 (IL MIGLIORE) – Entra e difende con gomiti, fiato, ginocchia su Brazelton. A 39 anni.
CAVALIERO 4,5 – L’unica scusante per una partita simile viene dal fatto che Moretti lo sceglie per provare a limitare Brazelton, ahinoi senza risultati positivi. In attacco è appannato, non solo sulle conclusioni ma anche sulle scelte.
CAMPANI 4 (IL PEGGIORE) – La prepotente risalita vista a Pesaro è già evaporata: contro Radom il lungo emiliano non ne azzecca mezza, sbagliando tiri in modo abbondante, perdendo la trebisonda a rimbalzo e fallendo anche i liberi di un possibile riavvicinamento. Si becca anche qualche fischio, che fa male ma che si può comprendere. C0ldebella lo difende nel dopo partita, e dispiace infierire, però la sua prestazione è qui da vedere.
KANGUR 5 – Un po’ lo capiamo, perché è vero che KK prova a difendere su qualsiasi cosa abbia davanti, però è altrettanto vero che spenderlo su gente più piccola, più rapida, più giovane e anche precisa al tiro è un accanimento morettiano che fa male pure a uno come lui. Che però, stasera, qualche volta ha faticato anche contro i lunghi.
FERRERO 4,5 – Se sbaglia libero da tre, se sbaglia in entrata a sinistra, se in difesa non fa il miracolo su gente più stazzata, anche il buon Ferrero diventa una zavorra.
EYENGA 5 – Tabellino discreto, impatto sulla gara pure buono per una ventina di minuti. Poi si spegne in contemporanea a Maynor e per tutta la squadra è notte fonda. Del resto, affidarsi solo a garretti e istinto è troppo poco in un basket legnoso e organizzato come quello che si trova in Champions: Eyenga a un certo punto va a sbattere e sbaglia anche dei veri e propri rigori.
JOHNSON 5 – Un paio di flash buoni nella prima metà di gara paiono una timida candidatura a voler allungare la sua esperienza varesina. Poi però, anche quando avrebbe i palloni per diventare protagonista, torna a inanellare errori e sbavature. A Pesaro aveva infilato le triple al momento giusto, questa volta spara presto le cartucce buone e viene fatto prigioniero.
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