Asvel sul velluto contro la “solita” Openjobmetis

Varese non crolla in Francia, ma subisce un break dopo un quarto e non riesce più a riavvicinarsi (86-70). D. Johnson liberato da Berlino: ora può arrivare

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Il pericolo maggiore è quello dell’assuefazione. Assuefazione alla sconfitta, un anestetico che spegne la rabbia, la voglia di ribellarsi, la necessità di esultare: quello che sta accadendo alla Openjobmetis però è proprio questo e il KO di Lione – sesto in otto gare di Champions, 86-70 – va sinistramente in questa direzione.

Già, perché in Francia i biancorossi perdono senza incidere quasi mai sulla partita: non una disfatta come quelle sul Baltico, quando neppure ci fu il tentativo di combinare qualcosa, ma una battuta di arresto in cui la squadra di Moretti è parsa subito prendere atto dell’inferiorità e di cercare di tirare a campare senza fare figuracce. Per carità: a Lione, contro un Asvel effettivamente superiore, il finale può essere anche plausibile (sempre in confronto ad altre volte), però al termine dei 40′ regolamentari resta quella sensazione di arrendevolezza che, poi, rischia di ripercuotersi anche in campionato o in altre partite più alla portata.

All’Asvel basta quindi un’accelerazione alla fine del primo quarto (ben giocato da Varese, per 9′), uno strappetto che garantisce 7 punti di vantaggio che poi diventano 10 e poi 13 in un amen. Una spallata dolce, accompagnata, una spintarella da cui Cavaliero e compagni non riusciranno mai a risalire. Anche perché, in occasione dei pochi passaggi a vuoto di Villeurbanne, la Openjobmetis non riesce mai a mettere un po’ di pepe sulla coda dei rivali. Basta vedere l’inizio dell’ultimo quarto con Varese che segna tre punti ma fallisce due canestri facili da sotto: poteva essere un tentativo di rimonta – per quanto difficile, è stato invece il solito attimo di illusione.

La sconfitta in Francia mette Varese quasi certamente fuori dalla lotta per l’accesso ai playoff europei e pure in posizione difficile rispetto al sesto posto, quello che garantirebbe il passaggio in Fiba Europe Cup. Da un lato è meglio così, perché ora l’urgenza riguarda il campionato; dall’altro però mancano sei partite e si spera – come detto sopra – che questa assuefazione a perdere non diventi perpetua. Intanto l’Alba Berlino ha liberato (martedì pomeriggio) quel Dominique Johnson che potrebbe essere il nuovo acquisto biancorosso, l’uomo capace di innescare un attacco anche questa volta arrivato a mala pena a quota 70. Un rimedio che da solo non può rivoltare una squadra malata (anche oggi due elementi chiave come Eyenga e Kangur hanno deluso profondamente) ma che potrebbe almeno dare quella scossa in grado di rompere la serie nera. Anche se i calendari, italiano ed europeo, fanno piuttosto paura.

LA PARTITA – Moretti comincia con Johnson titolare, ma i primi 4′ di gara saranno anche gli ultimi per lui. Varese tuttavia parte bene con Anosike, due triple di Maynor e un Cavaliero ficcante appena rileva il tenero Melvin. Tutto bene? Quasi: solito “minuto nero” a chiusura di quarto con l’Asvel che segna tre volte e scappa, 25-19.
La Openjobmetis prova quindi la zona ma paga subito dazio, non tanto per i “primi tiri” (francesi non precisissimi) ma perché si creano diverse situazioni di vantaggio per gli uomini di Jackson. Nelson, che all’andata non c’era, è una sentenza e la OJM, che in attacco si inceppa, si allontana anche se un tecnico a Watkins e diversi liberi a favore evitano crolli (48-37).
Dopo l’intervallo però prosegue, lenta ma inesorabile, la discesa: Moretti lascia spazio alle seconde linee e al doppio pivot (Anosike e Pelle) senza risultati; l’unico a pungere in attacco è Avramovic mentre Villeurbanne si affida a tante diverse punte compreso un Sy autore di una schiacciata fotonica proprio contro i due pivot lombardi (68-50 alla mezz’ora).

IL FINALE – Un libero di Eyenga e un balzo di Pelle valgono uno striminzito break ospite: l’Asvel gira a vuoto per un paio di minuti ma prima Anosike da sotto e poi Kangur in contropiede commettono due errori mortali. Timeout francese e al rientro arriva la mazzata sulle ultime speranze varesine. Hodge dà spettacolo, Uter concretezza e così l’ultimo scorcio è buono solo per un pizzico di show (gran assist di Maynor a Pelle) e per fissare il risultato finale, 86-70, con poca storia.

ASVEL VILLEURBANNE – OPENJOBMETIS VARESE 86-70 (25-19, 48-37; 68-50)

VILLEURBANNE: Dragovic 6 (0-2, 2-5), Uter 12 (5-10, 0-3), Lang 12 (1-4, 2-6), Sy 16 (5-7, 1-2), Noua 4 (1-3), Hodge 16 (5-6, 2-5), Diawara, Hangoue, Nelson 13 (4-8, 1-1), Watkins 7 (2-2). All. Jackson.
VARESE: Anosike 7 (1-5), Maynor 13 (1-4, 2-2), Avramovic 17 (4-6, 2-4), Pelle 7 (3-4), Bulleri (0-1, 0-1), Cavaliero 11 (2-5, 1-3), Kangur (2-4), Ferrero, Eyenga 9 (2-3, 0-2), Johnson (0-1 da 3). Ne: De Vita, Canavesi. All. Moretti.
ARBITRI: Conde (Spa), Bijedic (Bos), Hrusa (Cec).
NOTE. Da 2: Vi 23-42, Va 15-32. Da 3: Vi 8-22, Va 5-13. Tl: Vi 16-20, Va 25-30. Rimbalzi: Vi 30 (14 off., Watkins 5), Va 26 (7 off., Anosike 9). Assist: Vi 23 (Hodge, Nelson 7), Va 11 (Eyenga 4). Perse: Vi 7 (Uter 2), Va 18 (Eyenga 5). Recuperate: Vi 14 (Uter, Nelson 4), Va 2 (Avramovic, Eyenga 1). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnico a Watkins (18.39); f. antisportivo a Lang (33.54). Spett.: 5.470.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Dicembre 2016
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