Soccorso alpino: esercitazione nelle grotte varesine

L’obbiettivo principale di questa esercitazione era mettere in pratica le nuove tecniche e manovre di soccorso in ambiente ipogeo

Esercitazione in grotta per il Soccorso alpino

La grotta G.V. Schiaparelli, situata a Luvinate, in provincia di Varese, è stata scelta dalla IX Delegazione Speleologica del CNSAS Lombardo come scenario ideale per testare nuove tecniche di soccorso, durante un’esercitazione che si è svolta su due giorni, sabato 25 e domenica 26 marzo 2017, a cui hanno partecipato quaranta tecnici.

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L’imbocco della Schiaparelli si trova a 1115 metri di quota, sul Monte Campo dei Fiori, il fondo invece si trova a una profondità di 640 metri. La grotta è stata scelta per le sue caratteristiche morfologiche, con cunicoli, pozzi, meandri, gallerie fossili e forre, e anche perché di recente sono già stati svolti interventi di soccorso speleologico.

La simulazione prevedeva il recupero di un ferito lieve, con i tecnici che dovevano affrontare anche un passaggio ostruito da una grossa frana. All’esterno sono stati allestiti il Centro operativo mobile e la base logistica per il coordinamento e la gestione dell’accesso in grotta.

La prima fase ha previsto l’invio della squadra di primo intervento, composta dai tecnici dotati dei presidi necessari per la gestione e stabilizzazione dell’infortunato, oltre che di cibo e di strumenti di comfort, come ad esempio delle coperte calde, che servono a rendere meno stressante la permanenza in grotta di una persona ferita.

Durante il trasporto a mano con barella i soccorritori hanno provato nuove tecniche che la SNATSS – Scuola nazionale di soccorso speleologico sta promuovendo, attraverso corsi nazionali ed eventi di aggiornamento rivolti agli istruttori regionali.

In seguito sono entrate due squadre, per connettere via cavo telefonico il ferito al campo base, con apparecchi speciali situati lungo il percorso, in modo da garantire una comunicazione costante con l’esterno. Nella seconda parte della grotta è presente una successione di pozzi che ha permesso ai tecnici di movimentare la barella con le tecniche classiche per recuperi su corda. Le squadre degli attrezzisti hanno allestito i recuperi nei tratti verticali e infine altri tecnici, incaricati del trasporto dell’infortunato con la barella, hanno raggiunto il figurante per il recupero.

L’esercitazione, finalizzate a ottimizzare tempi senza perdere sicurezza, è stata ideata e pianificata nei minimi dettagli, per consentire ai tecnici di operare in un contesto quanto più prossimo a una situazione reale. Il superamento di cunicoli, zone di crollo, scivoli e tratti verticali avviene in totale sicurezza sia per l’infortunato, sia per i soccorritori.

L’obbiettivo principale di questa esercitazione era mettere in pratica le nuove tecniche e manovre di soccorso in ambiente ipogeo apprese a livello teorico durante il corso di formazione tenutosi a Stezzano e a Dossena e organizzato dalla scuola regionale “Andrea Parenti” del CNSAS Lombardo. Il lavoro per la IX Delegazione prosegue: tra pochi giorni comincerà il corso rivolto agli aspiranti che hanno superato le selezioni per diventare operatori di soccorso speleologico.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Marzo 2017
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