I docenti di scienze sperimentano nuovi modelli

Si è svolto ai Molini Marzoli il corso destinato a progettare e innovare la didattica. Novanta gli insegnanti che hanno seguito il progetto "Scienza in gioco"

settimana scienza 2014

Chi, da piccolo, non ha mai smontato i propri giocattoli per vedere come funzionavano? Quanta fisica c’è in un giocattolo? Chi non si è mai chiesto come mai il Limoncello o una spremuta d’arancia sono sempre torbidi? Quanta chimica c’è nella loro preparazione?

Ai Molini Marzoli di Busto Arsizio, si è tenuto il ciclo di incontri formativi del Progetto Scienza in gioco, corso di formazione rivolto agli insegnanti di scienze dei licei scientifici dell’ambito territoriale dell’Alto Milanese, in particolare a 90 docenti dei licei scientifici di Gallarate, Varese, Magenta e Busto Arsizio.

L’istituto capofila, il Liceo Scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio, ha proposto e organizzato una serie di corsi d’aggiornamento per docenti di scienze, tenuti dalla Prof.ssa Maria Rola del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Gallarate e dalla Prof.ssa Carmen Giovanelli del Liceo Scientifico Tosi di Busto Arsizio, con l’obiettivo di proporre nuove idee per la didattica laboratoriale, secondo quanto previsto dalle indicazioni del Bando MIUR.

La rete dei licei si è costituita con la finalità di soddisfare il comune interesse alla progettazione di percorsi didattici di laboratorio, finalizzati alla concreta realizzazione del profilo in uscita degli studenti dell’indirizzo delle Scienze Applicate, secondo quanto stabilito dal DPR N° 89 del 15 marzo 2010 e alla formazione del proprio personale per lo sviluppo delle competenze professionali e al miglioramento della qualità dei servizi.

All’ultimo incontro, aperto e introdotto dalla Dirigente del Tosi, Dott.ssa Patrizia Iotti, sono intervenuti la Dott.ssa A. Brancaccio, Dirigente Scolastico D. G. Ordinamento MIUR, il Prof. S. Mobilio, Professore Ordinario di Fisica Generale Università Roma Tre, e due docenti dell’Università dell’Insubria sede di Como: le Proff.sse M. Prest, del Dipartimento di Scienze e alta tecnologia e M.A. De Eguileor del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita.

La finalità del corso di formazione è stata quella di porre lo studente nel ruolo attivo di costruttore di conoscenze, attore del proprio processo di apprendimento. Lo studente formula ipotesi, compie ricerche, progetta esperimenti, raccoglie dati e li interpreta a partire da problemi e fenomeni della vita quotidiana, che hanno il ruolo di stimolare la curiosità e motivare alla scoperta. In questo modo il metodo scientifico diventa agito e non studiato teoricamente, e il ruolo dell’insegnante diventa quello del regista di tale processo.

Si può concludere con confronto: un “Un bravo scienziato è colui che pone buone domande”, affermava Jaques Monod, “un bravo insegnante” – s’evince dal corso di formazione- “ è colui che pone buone domande agli studenti e li aiuta a trovare risposte”.

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Pubblicato il 06 Giugno 2017
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