La vita dei ricci su Facebook
Una pagina Facebook diffonde l'attività del centro per ricci La ninna che Massimo Vacchetta, veterinario nelle Langhe ha aperto tre anni fa

“Senza internet La ninna non potrebbe esistere. Noi siamo una onlus e la relazione con le persone da ogni parte del mondo è fondamentale”.
Massimo Vacchetta è un veterinario di bovini. Tre anni fa, quasi per caso si è imbattuto in una riccetta di 25 grammi e da lì è scattatato un grande amore per questi piccoli animali. Lo racconta in un libro di grandi successo, 25 grammi di felicità, Sperling & Kupfer.
Il suo cambiamento tiene insieme due elementi: le emozioni personali, che poi diventano sociali, e la tecnologia. È grazie a una pagina Facebook che il suo centro riesce a vivere. La ninna ospita centinaia di ricci ogni anno. Alcuni tornano alla loro vita naturale, altri hanno bisogno i cure per sempre. Così, senza l’aiuto dei volontari e contributi volontari, sarebbe difficile tirare avanti.
La ninna si trova a Novello, nel cuore delle Langhe, dove tra panorami spettacolari e filari di viti è nato, tre anni fa, il Centro di recupero ricci. L’attività è un distaccamento del CRAS (Centro recupero animali selvatici) di Bernezzo, aperto grazie alla passione e alla dedizione di Massimo. Come lui stesso ci racconta, questi piccoli animali arrivano anche da lontano, portati da chi li trova feriti ai bordi delle strade, o nei propri giardini dove si spingono in cerca di cibo e acqua.
“La verità è che c’è sempre meno spazio per gli animali selvatici, i ricci in particolare rimangono spesso feriti dai tagliaerba o investiti dalle auto”.
Questi, una volta giunti al Centro, vengono accuditi e curati, se occorre persino operati presso una clinica non lontana. Oltre a Massimo, che dedica gran parte del suo tempo alla Ninna, a lavorare si alternano alcuni volontari. Quando le condizioni degli animali migliorano vengono rimessi in libertà, preferibilmente non lontano da dove sono stati trovati perché possano reintegrarsi in un ambiente già noto e pertanto più sicuro. Per alcuni questo non è possibile, perché presentano disabilità incompatibili con una vita autonoma in natura. Per loro Massimo ha ricavato uno spazio in giardino, con piccole tane tra ulivi e cespugli.
La pagina Facebook ogni giorno ha migliaia di visite. Massimo posta foto, video e racconta le storie e i progressi dei suoi ricci.
“I ricci sono animali selvatici, e come tali vanno trattati. E’ possibile stabilire una relazione con loro, senza però farne animali domestici: non faremmo il loro bene”, ci dice Massimo al momento dei saluti.
Per chi volesse credere nel suo sogno e sostenere i progetti del centro La Ninna c’è la possibilità di un’adozione a distanza. Le informazioni le si possono trovare sulla pagina Facebook.
DIGITALIFE E’ UN PROGETTO ANCHE TUO
È una grande ambizione raccontare il cambiamento con un film. Lo è ancor di più pensare di farlo in modo collettivo, corale, partecipato. DigitaLife sarà infatti un collage di storie che ci racconterete e che ci potrete fare avere con brevi video. Il nostro lavoro è organizzare tutto questo, raccontarlo e poi costruire l’opera grazie alla regia di Francesco Raganato.
Il digitale ha cambiato le nostre vite in profondità. Coglietene attimi, momenti, esperienze. Pensate a ciò che vi piace, vi preoccupa, vi entusiasma, vi spaventa. Anche le piccole cose quotidiane e non per forza i grandi progetti. Ognuno di noi vive, vede, ascolta storie che hanno a che fare con il digitale.
Raccontatelo. È un’azione importante per tutti noi e ci aiuterà a conoscere di più e a riflettere su cosa è successo, succede e succederà.
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