“E la brughiera non è forse una risorsa?”

Viva Via Gaggio critica dopo la visita di Modiano a Gallarate. "La città si adegua supinamente, tanto i problemi li hanno i cittadini di Casorate, Arsago, Lonate"

Brughiera

Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione Viva Via Gaggio, in merito alla visita del presidente di Sea a Gallarate

 

La dialettica tra SEA e Territorio sta mutando, rispetto a qualche anno fa. Alcuni Sindaci sono cambiati, così come sono cambiati i vertici di SEA; il vecchio Master Plan è stato bocciato ma oggi si ritorna a parlare di “sviluppo dell’aeroporto”. Avevamo già ribadito la nostra posizione al presidente SEA Modiano quando venne a Lonate Pozzolo e da quella assolutamente non abbiamo intenzione di spostarci, nemmeno di un millimetro.

A fronte dell’incontro avvenuto il 4 Ottobre a Gallarate, però, vorremmo fare qualche riflessione e approfondimento.La prima questione è : perchè SEA è andata a Gallarate? La risposta più banale sarebbe perchè è stata invitata. Nella storia di Malpensa però sappiamo che nulla è banale.
SEA è andata a Gallarate perchè Gallarate rappresenta il Comune ideale e cioè quello che “supinamente” si adegua, che guarda al profitto anche a scapito della qualità della vita dei cittadini e del territorio, un Comune a cui il Parco del Ticino non interessa così come non interessa che siano i cittadini di altri Comuni a subire le conseguenze dell’espansione dell’aeroporto. Se queste sono le premesse, temiamo che comunque, anche se i Gallaratesi dovessero avere qualche problema con rotte di decollo e rumore, non troverebbero nella loro Amministrazione Comunale un pronto interlocutore .

La seconda invece è una riflessione a fronte di quanto apparso sulla stampa, ed è una riflessione più articolata sia sul ruolo del CUV, sia sul “matrimonio” Malpensa-territorio che non si è mai concretizzato e anzi, se ci permettete, non appare nemmeno come un possibile fidanzamento.

Partendo dal CUV, sappiamo che a Gallarate del CUV interessa ben poco. Gallarate pretende un posto del Cda non per rappresentare le istanze di un territorio, ma per rappresentare se stessa. Sembra che in Comune si siano accorti in questi giorni di essere il quarto socio pubblico di SEA in termini di azioni [una percentuale da prefisso telefonico a volte basta per far sognare] ; il fatto che i problemi li abbiamo i cittadini di Casorate, Arsago, Lonate solo per citarne alcuni, a loro poco importa. Anzi quasi si cerca di incolpare quei Sindaci che si occupano di QUALITA’ della vita, che cercano di dare ore di riposo in più a chi vive sotto le rotte. Poveri Sindaci illusi, troppo assordati dal rumore per sfruttare appieno “la risorsa Malpensa”!

Provocatoriamente, il Cuv si dovrebbe fondere in un Comune solo mettendo Gallarate in un angolo, lasciandolo silente. Così facendo si avrebbe sicuramente un peso maggiore per auspicare quel fidanzamento che non è mai iniziato. Fantapolitica, ma forse nemmeno troppo.

Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani, né mai”
Prendiamo questa citazione da I Promessi Sposi del Manzoni, non perchè siamo contrari a questo avvicinamento, ma perchè semplicemente le pretese che arrivano da ambo le parti sono lontane anni luce una dall’altra.

“Non fermateci da qui al 2030, per favore” ha detto Modiano l’altra sera, ma questa richiesta arriva da parte di chi ha sempre sfruttato il territorio intorno all’aeroporto considerandolo terra di conquista, dimenticando quanto avvenuto dal 1998 ad oggi (delocalizzazioni, sentenza Quintavalle, etc) e che oggi pretende di agire fino al 2030 senza che il territorio possa esprimere una propria opposizione a queste mire espansionistiche.

Sarebbe ora di smetterla di considerare chi ha a cuore la difesa dell’ambiente come un estremista che vuol far tornare il mondo ai tempi della pietra. Le persone che in questi anni si sono battute per impedire uno spreco di suolo prezioso, utilizzando le regole democratiche e la partecipazione previste dalla legge, non sono pazzi retrogradi come si vorrebbe far credere. Semplicemente hanno una visione diversa della questione, che prevede essenzialmente che una realtà importante come l’aeroporto possa trovare una convivenza rispettosa con un Parco come quello del Ticino che “ospita” questa infrastruttura. Non bisogna dimenticare che la verità è che solo qualche hanno fa la Commissione Nazionale VIA/VAS ha dichiarato che le osservazioni di contrarietà al Master Plan ERANO CONDIVISIBILI.

Ci permettiamo di ribadire, a questo punto non più sommessamente, quanto stiamo ripetendo dal Febbraio 2016, quando Modiano venne a Lonate Pozzolo: per far andar d’accordo Malpensa con il territorio c’è bisogno di buon senso e di razionalità.

La razionalità sta nel comprendere che c’è posto per entrambi, lo ribadiamo sin dai primi passi dell’esistenza di Viva Via Gaggio. Questo significa creare un progetto sostenibile e capire fino a quanto questo territorio è in grado di sopportare la presenza dell’aeroporto.
E questo lo si può fare usando il buon senso.

La terza pista è solo nascosta tra le righe, non è mai stata cancellata. Lo sviluppo della cargo city (ammesso che le previsioni di aumento siano veritiere e non innatendibili come quelle del vecchio Master Plan), deve essere per forza fatto cancellando la Brughiera oppure esistono altre zone dove è possibile costruire (o acquisire) questi capannoni?
Francamente ci sembra che a fronte di queste proposte, SEA scelga la via più facile che spesso non è quella migliore.

Se nel 2018 partirà la VIA, noi ribadiremo per iscritto le nostre istanze come abbiamo sempre fatto, nel rispetto delle regole previste dalla normativa e in nome di quella partecipazione attiva dei cittadini che ha sempre contraddistinto il nostro agire.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2017
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