La vita al campo base tra radio, occhiaie e torte

Le radio che gracchiano, gli elicotteri che atterrano, le squadre che si incontrano. E poi ci sono i tanti che portano caffè, acqua e torte a chi sta combattendo contro il fuoco

La vita al campo base

E’ il cuore di tutta l’operazione. E’ da dove le squadre partono al mattino e dove tornano alla sera. E’ il pratone di Casciago, quello davanti alla Chiesa di Sant’Eusebio, che in questi giorni è stato promosso a “campo base” di tutte le operazioni di spegnimento dell’incendio che da mercoledì scorso sta devastando il Campo dei Fiori.

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NELLA MATTINATA DI MARTEDI’ 30 OTTOBRE IL CAMPO BASE E’ STATO SPOSTATO A GAVIRATE, AL PARCO DELLE 5 PIANTE

Tutti qui hanno una cosa in comune, oltre alle occhiaie: tutti stringono in mano una radio. Si parla con le squadre a terra, si coordinano le operazioni di Canadair ed elicotteri, si ricevono le segnalazioni dai punti di rifornimento di acqua. Il gracchiare degli altoparlanti e le scariche statiche sono la colonna sonora del campo base. C’è chi ne ha anche due attaccate alla cintura, che di fatto diventano tre quando anche il telefono inizia a squillare.

Il tempo qui non è scandito dagli orologi ma da elicotteri e canadair. I primi atterrano proprio nel pratone, davanti al furgone dei vigili del fuoco. E’ qui che i tecnici attaccano il cestello che serve per scaricare l’acqua sul fuoco. Ma sono gli aerei a battere davvero il tempo. Il loro ronzio si sente una volta ogni 5 o 6 minuti, perché il pratone di Casciago è proprio sulla rotta tra il fronte del fuoco e il lago di Varese (dove i velivoli fanno rifornimento di acqua). Perché quando il rifornimento dev’essere di cherosene, i tempi si allungano. Ed è solo in quel momento che ci si può fermare un attimo. Non certo riposarsi, il fuoco non aspetta e le ore di luce sono sempre meno.

I pennacchi di fumo che si alzano dal monte qui diventano segni rossi su una lavagna. E’ così che il fronte del fuoco si vive al campo base, con segni che si allungano e accorciano man mano che le squadre avanzano e che l’acqua piove dalle carlinghe degli aerei.

La vita al campo base

La tensione al campo base rimane sempre alle stelle. Specialmente quando nuove nuvole di fumo si alzano in punti in cui si credeva che tutto fosse ormai spento. Una tensione difficile da smorzare, ma c’è un momento in cui le preoccupazioni passano in secondo piano e, almeno per qualche istante, tutti sorridono. Succede quando qualcuno si avvicina con una caffettiera fumante, un termos di the caldo o un vassoio pieno di torte.

Oggi è successo più volte grazie ad alcuni abitanti della zona e ai ragazzi della Casmo, la società di calcio che ha la sede a pochi passi dal prato. E anche se in tanti non hanno neanche pranzato, nessuno si avventa sui vassoi. Anzi, molti piatti rimangono pieni per ore. Perché? Perché i viveri devono rimanere per quando le squadre scenderanno dal monte e torneranno al campo base.

La vita al campo base

Quando il buio è calato il pratone nel campo base si riempie di pick up e jeep. Le squadre tornano qui, ci si mette d’accordo per i turni del giorno dopo e ci si racconta quello che è successo durante la giornata. E se succede con un bicchiere di the fumante in una mano e una fetta di torta nell’altra è anche meglio. Anche perché qualcuno per tornare a casa di strada da fare ne ha molta. Oggi, ad esempio, sul Campo dei Fiori c’erano uomini e donne che arrivavano anche da Bergamo o Pavia. E alcuni torneranno anche domani.

Così come torneranno tanti di quelli che hanno lavorato oggi. Non solo gli esperti dell’antincendio boschivo ma anche alcuni specialisti, come i taglialegna. Oggi infatti il lavoro di alcuni boscaioli esperti è stato fondamentale per realizzare la linea tagliafuoco di cinque metri che è servita ad arginare le fiamme che si spingevano verso la base del monte. Anche per loro una fetta di torta e un bicchiere di the, una piccola grande gratificazione per chi sta facendo un lavoro incredibile.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Ottobre 2017
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