Tre arresti per estorsione
Gli imprenditori minacciati e obbligati a sottoscrivere cambiali per decine di migliaia di euro. I malviventi pretendevano soldi a fronte di minacce
Costretti a firmare cambiali per salvare la loro azienda: due imprenditori della provincia di Varese denunciano l’estorsione facendo arrestare i loro aguzzini.
L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Varese e coordinata dalla procura della repubblica di Busto Arsizio – pm Francesca Gentilini – era in corso da diverso tempo ed ha portato all’arresto di tre persone, due residenti a Busto Arsizio, il terzo a Gallarate e di età compresa tra i 44 e i 67 anni accusati, in concorso, di estorsione aggravata.
Le indagini hanno avuto inizio più di un anno fa con la denuncia formalizzata da uno dei due imprenditori che erra stato costretto, con minacce realizzate dagli accusati e da altre persone coinvolte nelle indagini a sottoscrivere cambiali per un totale di 23 mila euro.
Gli accusati di estorsione insistevano a pretendere soldi sostenendo di vantare crediti avanzati dalla precedente attività imprenditoriale delle vittime, nel frattempo chiusa a seguito di un fallimento, a favore di un fornitore e alcuni ex dipendenti.
Oltre all’estorsione, i malviventi pretendevano anche danaro in contanti e per questo tentativo d’estorsione uno dei tre è stato arrestato tempo fa.
Nella giornata di ieri, lunedì, le manette scattate ai polsi di due dei tre destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, ora in carcere a Busto Arsizio, mentre il terzo è rimasto appunto ristretto ai Miogni.
Gli accusati di estorsione in concorso non fanno parte della criminalità organizzata, ma operano piuttosto in un contesto criminale locale: attori conosciuti dalle forze dell’ordine per via di operazioni che già in passato li vedevano al centro di inchieste legate a reati quali usura, sempre estorsione, furto e incendi ad aziende nel sud della provincia.
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