A Varese e al CCR le prime olimpiadi italiane dei ricercatori

Si svolgerà tra Ispra e Varese la prima edizione italiana della atomiadi, le olimpiadi dei ricercatori di tutta Europa arrivate alle 16esima edizione

Atomiadi

(nella foto, due campioni ispresi delle atomiadi precedenti)
Si svolgerà tra Ispra e Varese la prima edizione italiana della Atomiadi, le olimpiadi dei ricercatori di tutta Europa: l’appuntamento, che si ripete ogni tre anni dal lontano 1973, ma che solo quest’anno si svolge in Italia, per i 1300 atleti iscritti è nel weekend dall’8 al 10 giugno.

La manifestazione riunirà 40 centri di ricerca sparsi in tutta Europa, con atleti che rappresentano 14 paesi non solo ue (anche Svizzera e Russia), e 28 discipline sportive di ogni genere: non solo quelle classiche, ma curiosità come la petanque, il badmington, il bowling.

La manifestazione esiste da 50 anni, ma per la prima volta, grazie al centro di Ispra e al comune di Varese a supporto, si svolge nella nostra nazione: le varie discipline sportive saranno ospitate in diversi comuni della provincia.

UN EVENTO SPORTIVO E UN’OCCASIONE DI SOCIALIZZAZIONE

«L’evento è multisportivo e destinato agli amatori, che sono i ricercatori e gli impiegati amministrativi di enti di ricerca sparsi in tutta Europa, e sono in arrivo 1350 atleti-ricercatori dall’estero, a cui si aggiungeranno i nostri 200 atleti – – spiega Paolo Pizziol, esperto nei controlli agricoli col telerilevamento, coordinatore sportivo del Ccr e presidente dell’Associazione Atomiade 2018 –

Varese sarà il centro delle attività sociali delle Atomiadi: perché la convivialità è elemento indispensabile per la manifestazione. All’ippodromo allestiremo una tensostruttura per ospitare gli atleti-ricercatori e i loro accompagnatori e proprio alle Bettole andranno in scena le cerimonie di apertura e chiusura dei giochi».

Varese quindi farà da “sponda sociale” al sito di Ispra del CCR, che fa da ospite italiano in questa tenzone tra centri di ricerca: «Sono fiero perché Ispra, terzo centro di ricerca europea, dopo quello di Bruxelles e Lussemburgo, accoglie la sedicesima edizione dell’Atomiade, per la prima volta in arrivo in Italia – ha commentato Rien Stroosnijder, olandese, direttore del sito di Ispra – È una grande opportunità per far conoscere il nostro centro e per entrare in contatto con colleghi di tante altre realtà del continente, visto che a giugno ospiteremo gli atleti-ricercatori di altre 15 nazioni europee».

“UN’IMPORTANTE OCCASIONE PER VARESE”

La consolidata manifestazione è sempre riuscita ad avere un forte impatto economico su ogni territorio: e anche a Varese è atteso lo stesso impatto positivo: in termini economici, in fatto di promozione del territorio e per quanto riguarda l’aspetto sociale, rappresentando l’Atomiade anche un momento privilegiato di convivialità e scambio culturale.

«Devo un grande ringraziamento per questa bella iniziativa che conferma ancora una volta la grande collaborazione che c’è tra l’amministrazione e il Centro di Ispra – ha spiegato Il sindaco di Varese Davide Galimberti – Il Comune di Varese ha sposato questa iniziativa che unisce sport, ricerca ed Europa, tre elementi che possono far crescere il nostro territorio dal punto di vista della conoscenza e in quello economico. Far crescere il settore del turismo è per noi un obiettivo fondamentale, e questa manifestazione europea che arriverà a Varese è una occasione molto importante. Inoltre, noi abbiamo sempre più bisogno di ricerca e di Europa e, grazie a questo evento sportivo che ha anche una grande valenza culturale, il nostro territorio ha tutto da guadagnare. Sono sicuro che questa occasione sarà colta con entusiasmo anche dai varesini che parteciperanno ai tanti eventi sportivi in programma».

«Le Atomiadi rappresentano una grande occasione per accendere i riflettori e far conoscere il nostro territorio e la sua bellezza paesaggistica, artistica e culturale alle tante persone che arriveranno da tutta Europa – ha commentato il vice sindaco Daniele Zanzi – Inoltre Varese è terra di sport e la nostra storia ci ha reso noti in tutto il mondo. Ospitare qui le Olimpiadi dei ricercatori è per noi un momento molto importante».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Marzo 2018
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