Arrestato uno dei capi del “bosco della droga”

E' stato arrestato il quarantaseienne di origine marocchina, ritenuto uno dei principali responsabili dello spaccio di stupefacenti nel Bosco del Rugareto

Operazione carabinieri bosco del rugaretto

E’ stato arrestato il quarantaseienne di origine marocchina, ritenuto uno dei principali responsabili dello spaccio di stupefacenti nel Bosco del Rugareto. Nelle tasche cinquecento euro in contanti e alcune dosi di stupefacente, già confezionate per la consegna.

L’uomo è stato fermato durante le operazioni di controllo del parco, noto da tempo nota per la presenza di spacciatori, per lo più di origine magrebina. L’area, 1270 ettari, attraversa le province di Milano e Varese, nei comuni di Cislago Gorla Minore, Gorla Maggiore, Marnate, Gerenzano e Rescaldina e da tempo è sotto l’attenzione delle forze dell’ordine.

L’uomo non aveva fissa dimora e cambiava spesso abitazione per non farsi rintracciare, così come autovetture diverse per gli spostamenti. I militari sono comunque riusciti a rintracciarlo e il 46enne è stato rintracciato nell’area boschiva e e sottoposto a un fermo del Pubblico Ministero (emesso dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio al termine di una attività di indagine del Reparto Operativo di Varese) e portato alla casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell’A.G. che ha in seguito convalidato il fermo mantenendo il regime di custodia cautelare.

Un  fermo che costituisce l’epilogo di un’attività d’indagine avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo il 15 ottobre 2017, in seguito alla denuncia sporta all’Arma di Saronno da un cittadino italiano che aveva denunciato la scomparsa della propria compagna, una ragazza di 21 anni residente a Gallarate (VA).

Dopo il fatto, le forze dell’ordine hanno continuato le indagini sull’attività di spaccio esplorando per mesi i boschi sotto copertura e seguendo i movimenti del marocchino, attraverso una lunga quanto complessa attività tecnica. Un’ indagine che ha permesso di documentare l’attività di spaccio e che è stata resa più difficile dai continui cambiamenti di spostamenti da una località all’altra del bosco, parole in codice per accordarsi telefonicamente sulle cessioni di stupefacenti, codici convenuti per indicare il luogo della cessione (quasi sempre su arterie a ridosso della vegetazione, senza mai uscire allo scoperto).

Le indagini hanno quindi portato a diversi riscontri investigativi sulle cessioni di stupefacente, documentate anche attraverso l’ausilio dei Carabinieri della Compagnia di Verbania che in tre distinti servizi hanno fermato diversi spacciatori:  M.R., 32 anni e R.M., di 57 anni, cittadini italiani, residenti nella provincia di Verbania, per detenzione di gr. 60 di eroina, gr. 16 cocaina e gr. 15 di hashish, B.R., 29 anni, e F.A.K., di 41 anni, cittadini italiani, residenti nella provincia di Verbania, per detenzione di gr. 40 di eroina, gr. 10 cocaina e gr. 5 di hashish, L.A., 52 anni, e C.I., di 45 anni, residenti nella provincia di Verbania, per detenzione di gr. 10 cocaina e gr. 40 di hashish.

Foto di repertorio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Aprile 2018
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