“Ne vale la pena”: il reinserimento dei detenuti comincia dai giardini
Al via un progetto sperimentale in collaborazione con il ministero della Giustizia, che prevede il reinserimento per ora di due detenuti, che lavoreranno i Giardini Estensi

Coinvolgere i detenuti in lavori di pubblica utilità per favorire un positivo reinserimento nella società e sviluppare un nuovo senso etico e di rispetto per l’ambiente: è questa la finalità della convenzione stipulata tra il Comune e l’Istituto Penitenziario di Varese, che consentirà, a partire dal prossimo mese di ottobre, l’inserimento lavorativo in Comune di alcuni detenuti della Casa Circondariale locale.
A presentare il progetto questa mattina, 26 settembre 2018, sono stati gli assessori Francesca Strazzi e Dino De Simone con Gianfranco Mongelli, direttore della Casa Circondariale di Varese, Alessandro Croci, comandante della Polizia Penitenziaria, il sovraintendente Capo Antonio Barone responsabile del reparto detentivo, Maria Mongiello funzionario giuridico educativo, Maria Grazia Mezzanzanica, direttore dell’ufficio Esecuzione Penale Esterna di Varese e Patrizia Pizzinga, funzionario di servizio sociale di Varese.
Il progetto, attivo in via sperimentale per un anno ma tacitamente rinnovabile, prevede il coinvolgimento di 2 detenuti in attività di ripristino di decoro dei parchi e giardini cittadini.
Per 5 giornate lavorative consecutive e per complessive 36 ore al mese, i detenuti si impegneranno, in forma volontaria e gratuita, in operazioni di taglio dei rovi e degli arbusti secchi, di rimozione del fogliame da sentieri e pozzetti, di riparazione e verniciatura delle panchine nelle aree verdi, di ripristino delle cunette laterali nei sentieri dei parchi, di pulizia e riverniciatura dei cestini porta rifiuti.
«La partecipazione attiva in un ambito particolarmente strategico e di interesse per Varese, come quello ambientale – ha detto Dino De Simone, assessore all’Ambiente del Comune di Varese – consente lo sviluppo di processi lavorativi incentrati alla tutela del bene comune, oltre a garantire un nuovo senso di appartenenza alla comunità stessa».
Il primo di ottobre i detenuti prenderanno servizio frequentando un corso di formazione finalizzato a fornire gli strumenti necessari per svolgere con competenza le mansioni assegnate.
«Il progetto – ha spiegato l’assessore con delega alla formazione e personale Francesca Strazzi – rappresenta un’opportunità di riscatto per i detenuti, impiegando parte della loro pena al servizio della collettività. La gratuità e volontarietà delle azioni sono fondamentali nel compimento di lavori di utilità sociale. Per tali ragioni l’amministrazione intende accogliere anche questa forma di volontariato offrendo una formazione lavorativa ed una collaborazione nella realizzazione dell’intero percorso riparativo».
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