Parto da casa per arrivare a Roma

Da Gazzada a Busto Arsizio a piedi per 28 km. La sorpresa della giornata è aver incontrato persone che già conoscono l’antica via Francisca del Lucomagno

Via Francisca, da Gazzada a Busto

È strano uscire di casa e iniziare a camminare con lo zaino in spalla sapendo di percorrere un bel pezzo di Lombardia fino e oltre il Po. La sensazione diventa ancor più particolare se poi pensi che la prima notte la passerai a Busto Arsizio. Ma tanto è. Per procedere occorre passare anche da lì. Non ce ne vogliano i bustocchi perché non c’è niente contro di loro. Sarebbe lo stesso se avessimo dovuto arrivare a Sesto Calende o a Saronno. 

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In ogni caso con Giuseppe e Marika l’appuntamento è proprio a casa mia visto che la tappa della Via Francisca del Lucomagno passa proprio di lì. 

Tre è il numero perfetto, anche se per ognuno di noi procedere uno a fianco dell’altro è una esperienza nuova. Arriviamo tutti da cammini storici, ma eravamo abituati a partire da soli. 

Alle otto c’è già un bel sole e promette una bella giornata a dispetto delle pessime previsioni del tempo. Si parte di buon passo percorrendo il breve tratto di via Matteotti a Gazzada Schianno per infilarci poi sulla strada che in tre chilometri ci porta a Morazzone per prendere il sentiero per Caronno Corbellaro. Da lì una breve discesa e in poco più di un’ora siamo a Castiglione all’inizio della ciclabile della Valle Olona che ci condurrà fino a Castellanza. Una via che corre lungo il vecchio tracciato della ferrovia della Valmorea che passava di fianco all’Olona. Natura e storia si intersecano riportandoci all’epoca dei Longobardi. Oggi andiamo di “fretta” perchè questi giorni hanno obiettivi precisi con un taglio più da esploratori e logisti che non pellegrini camminatori o turisti. 

Via Francisca, da Gazzada a Busto

Solo i primi km permettono di godere di storia, arte e bellezze naturali. Basti pensare alla piana di Caronno Corbellaro, al parco del Rile Tenore Olona, alla collegiata e al centro storico di Castiglione, al Monastero di Torba e presto anche a Casa Macchi a Morazzone. Luoghi che meritano tempo e scoperta. 

Noi abbiamo camminato spediti fino a Torba dove ci siamo concessi la prima sosta scoprendo subito con meraviglia che gli avventori della locale trattoria non erano stupiti di vedere tre camminatori con zaini pesanti. “State facendo la Via Francisca?” Ci hanno chiesto curiosi e divertiti. Poco più avanti un giovane che procedeva sulla pista ci ha rivolto la stessa domanda. “Sono di Viggiù, ma lavoro da queste parti e vengo volentieri a camminare. Ho già percorso la via Francigena e sono contento che si faccia qualcosa per valorizzare anche la Francisca”. 

Altre due ore di cammino e la sosta più lunga l’abbiamo fatta sotto Fagnano Olona all’approdo dei Calimali. L’associazione in questi anni ha fatto molto per valorizzare quest’area della pista. Attività didattiche, ludiche con un punto di ristoro attrezzato bene, tanto da esser utilizzato da diverse persone anche il lunedì a pranzo. Tavoli, sedie, tettoie in legno, una fontanella e perfino uno spazio di book crossing. 

Saremo pure a Fagnano ( ci perdonino anche gli abitanti della bella cittadina), ma trovare uno spazio così mette buon umore. Quasi come il vedere i tanti aironi che volano lungo il percorso. Chi cammina a lungo ha poche esigenze: trovare acqua, un sentiero tracciato e in sicurezza, un luogo per dormire e qualche altro bel punto sosta lungo la strada. La tappa di oggi, per quanto un po’ lunga con i suoi 28 km lì ha esauditi bene questi bisogni primari. Certo, c’è un po’ troppo asfalto perché almeno una ventina di quei km si camminano su quel brutto fondo, ma su questo si può fare ben poco. 

Dai Calimali a fine tappa abbiamo dieci km ancora, ma l’essere una piccola pattuglia in questo caso ha aiutato e non poco. 

In fondo alla ciclabile a Castellanza si prosegue sempre lungo una zona protetta seppur su strade ordinarie, fino ad arrivare in viale Borri che è la periferia della città e di Busto. Da lì abbiamo fatto una deviazione di due km per andare al centro giovanile Stoa dove dormiremo la notte. 

Roberta ci accoglie con un entusiasmo fantastico. Eravamo stati in questa struttura nella seconda serata dell’iniziativa Indovina chi porta il caffè. Un ricordo vivo e molto positivo. Il centro giovanile è una esperienza nata dalla Pastorale dei giovani della Diocesi di Milano. Non è un luogo confessionale e fa dell’incontro il suo punto di forza. Tante esperienze in diversi settori e una grande attenzione ai giovani. Nella casa ci sono anche diverse stanze che accolgono gruppi e singoli pellegrini ( è un punto di riferimento del cammino di Sant’Agostino la cui tomba è a Pavia, proprio al termine della nostra via). 

Dopo aver fatto le solite routine con lavaggio della biancheria, doccia e sistemazione nella camera abbiamo incontrato Roberta, che del centro è la direttrice. Le abbiamo raccontato tutto il progetto della Francisca nell’augurio di stringere subito una buona collaborazione. 

Ci hanno lasciato tutta la casa. 

Cuciniamo e mangiamo qui in uno spazio bellissimo e trattati davvero da re.

Siamo a due passi da casa, ma in un attimo siamo entrati nello spirito del cammino. Da domani si aggiunge un nuovo compagno di viaggio. Con piacere percorreremo la strada con Martin fino a Pavia. È la guest star fino a Boffalora sopra Ticino sarà Marco, consigliere comunale varesino e in rappresentanza dell’assessore regionale Galli. Anche lui fulminato sulla via della Francigena e ora anche della Francisca. Da tre a cinque e come partenza non è male. Domani ci sarà ancora tanto da vedere e arriveremo sui canali e subito di fianco al Ticino entriamo  in un parco ben più grande e con tanta storia. 

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Settembre 2018
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