“Parole di cuore”: poesia contro la droga nei boschi dello spaccio

Tra le 11 e le 14 di sabato prossimo, 17 novembre, scrittori e artisti leggeranno poesie nella principale piazza di spaccio italiana, Rogoredo

Avarie

Il 17 novembre 2018 l’iniziativa “Parole di cuore” porterà nel Parco milanese di Rogoredo -noto alle cronache come una delle maggiori piazze europee di spaccio e consumo di sostenze stupefacenti- scrittori e artisti. L’evento (patrocinato dal Municipio 4 di Milano, in collaborazione con Associazione Comunità Il Gabbiano onlus) si terrà tra le 11 e le 14.

A Rogoredo sono da tempo presenti organizzazioni del CNCA Lombardia, e in particolare la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione col progetto WelcHome, finanziato da Regione Lombardia, i cui partner sono l’Associazione Comunità Nuova onlus, il Comune di Milano, l’Ats Milano, l’ASST Santi Paolo e Carlo, Spazio aperto Servizi, Coop. Coopwork, AxL e Cad Milano.
Il progetto WelcHome collabora strettamente con gli operatori di Italia Nostra che da anni intervengono quotidianamente nel Parco con il progetto Porto di mare, nato per restituire ai cittadini un vasto territorio di 65 ettari da decenni abbandonato e negli ultimi anni conosciuto più che altro come discarica e luogo di spaccio. Il lavoro di riqualifica produrrà zone destinate ad attività di svago e sportive, restituirà il parco ai cittadini come luogo di vita.

Il CNCA Lombardia si impegna così a promuovere e tutelare il diritto alla salute anche di chi, per ragioni svariate, consuma droghe, a lottare contro ogni forma di violazione di diritti umani, civili e di cittadinanza, e ad affermare principi e relazioni di solidarietà.

«La situazione che si è creata a Rogoredo allarma comprensibilmente l’opinione pubblica. Noi abbiamo il compito di evitare che ciò inneschi semplicemente, come riflesso condizionato, risposte all’insegna della sicurezza: polizia, esercito, muri, pattugliamenti e presidi», spiega Rita Gallizzi, responsabile per l’area “Consumi e dipendenze” della cooperativa Lotta all’emarginazione e Responsabile del progetto WelcHome.

«Lavoriamo attraverso un’unità di strada e un drop in -dove è possibile fare una doccia, ricevere beni di conforto, e confrontarsi con gli operatori– su interventi di riduzione del danno e limitazioni dei rischi intervento, come la distribuzione di materiale di profilassi (siringhe, lacci, tamponi, acqua distillata, stagnole, preservativi) ma anche l’aggancio delle persone per orientarle verso servizi specifici» continua Gallizzi. L’unità di strada del progetto WelcHome prevede 4 uscite settimanali di tre ore con tre operatori. Ogni giorno vengono contattate fino a 100 persone, ma è solo il 10% delle persone che passano dal bosco al giorno.

«Sono persone di tutti i generi e tipi, sia italiane sia straniere. Le donne sono una minoranza. Intercettiamo anche giovanissimi -dai 15 ai 24 anni-, ma l’età media oscilla tra i 35 e i 44 anni. Le sostanze più consumate sono cocaina ed eroina, ma alcuni hanno anche problemi di alcool. Dal 2013 il numero di frequentatori del boschetto è aumentato significativamente, lo spaccio è divenuto H24 e si è abbassata l’età media. Oggi arrivano da tutto il Nord Italia», conclude Gallizzi.

Il problema non riguarda solo gli addetti ai lavori, il problema riguarda tutti, le istituzioni ma anche i cittadini milanesi. Da tempo il CNCA Lombardia sostiene che è sempre più urgente e necessario fare alleanze, con la regia e la presenza autorevole del Comune di Milano e i suoi cittadini.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2018
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