Raggiunto accordo Ubi, 300 esuberi e premio aziendale
Uscite su base volontaria con incentivi all'esodo. Premio aziendale di 650 euro, in forma welfare e cash. Previste 72 assunzioni a tempo indeterminato e la stabilizzazione di 60 lavoratori con contratti a termine

Raggiunto un nuovo accordo tra sindacati e gruppo Ubi Banca. Grazie al fondo esuberi, 215 dipendenti, che avevano già presentato domanda di esodo a seguito dell’accordo del 26 ottobre 2017, lasceranno l’azienda. A questi se ne aggiungeranno altri 80, con misure di incentivazione, tra quanti matureranno il diritto alla pensione entro il primo gennaio 2020. A fronte di questi tagli verranno assunti, entro il 2020, almeno 72 lavoratori, di cui almeno la metà a tempo indeterminato, mentre altri 60 lavoratori già presenti nel gruppo con contratti a termine (con l’esclusione delle posizioni con carattere strettamente temporaneo) saranno stabilizzati.
«Esprimiamo soddisfazione per il risultato conseguito che da un lato dà la possibilità a ulteriori 215 lavoratori di accedere al Fondo, dall’altro torna a promuovere la nuova e buona occupazione nel Gruppo Ubi» hanno dichiarato i coordinatori delle sigle sindacali firmatarie Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin.
Questo è il secondo accordo nel giro di poco tempo, il primo riguardava il premio aziendale. «È un segnale importante – spiega Alessandro Frontini segretario provinciale della Fabi – perché sia il premio aziendale, di circa 650 euro, nella forma welfare e nella forma cash, ma soprattutto gli esuberi non rispondono solo alle logiche riorganizzative dell’azienda, ma anche alle esigenze dei singoli territori. La gestione delle uscite con il fondo solidarietà di settore conferma la bontà di questo strumento che è senza costi per la collettività, garantisce una gestione degli esuberi su base volontaria e senza ricadute sociali».
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