Il marciapiedi mozzato a metà (un’occasione perduta per sempre!)

Un lettore si lamenta della mancata realizzazione del marciapiede in una delle via d'accesso alla cittadina

Avarie

Gentile redazione,

La presente per portare all’attenzione del vostro giornale una situazione paradossale che si è venuta ad evidenziare in questi giorni a Gavirate nella frazione di Armino. Chi scrive è un vostro lettore che a nome di tutta la comunità vuole denunciare un episodio di mala gestione del territorio che non deve passare inosservato, come purtroppo spesso accade.

Armino è una tranquilla frazione del paese con un tessuto urbanistico residenziale ben consolidato, con case d’epoca e singole villette con giardino privato, oltre qualche piccola palazzina condominiale. In tale contesto le opere di urbanizzazione presenti qualificano decorosamente il quartiere essendo stato realizzato anche un bel parco giochi per bambini, vista altresì la presenza di una scuola materna.

La strada principale che serve la frazione di Armino è la Via Volta; un bel viale alberato dotato in buona parte di marciapiedi su entrambi i lati dove a circa metà percorso si innesta la Via Trento avente un solo marciapiedi realizzato circa 25 anni fa in arretramento di una vecchia recinzione di proprietà, a seguito dell’edificazione di 4 villette a schiera. Dopo le villette e fino all’incrocio di Via Trento con Via Volta c’è un lotto di terreno con una vecchia recinzione dove è stata concessa recentemente l’edificazione di una palazzina condominiale ancora in corso di costruzione. In tale situazione la logica ed il buon senso avrebbero dovuto “illuminare” gli amministratori comunali al fine di realizzare il completamento del marciapiedi di Via Trento con 1′ arretramento della nuova recinzione come era stato fatto 25 anni fa per le villette a schiera, fino a raccordarsi col marciapiedi di Via Volta.

Il comune avrebbe dovuto imporre alla proprietà costruttrice la realizzazione diretta del manufatto scomputandone il costo dagli oneri di urbanizzazione, come normalmente si fa in questi casi essendo previsto anche per legge. Tutti gli abitanti del quartiere sono rimasti esterrefatti e basiti nel constatare che ciò non è stato fatto e che i pedoni che devono transitare per recarsi al parco giochi con passeggini e bambini al seguito saranno costretti loro malgrado, per non sbattere contro il muro della vecchia recinzione, a camminare in mezzo alla carreggiata stradale, con evidente pericolo a causa del traffico veicolare. E’ sconcertante assistere ad un’occasione perduta per sempre in quanto il comune ha concesso ottusamente di far costruire in aderenza al vecchio muro un manufatto in cemento armato destinato a box autorimesse oltre ad una nicchia per i contatori del gas. Da tale condotta nella gestione del territorio ci si interroga su quali controlli siano stati fatti! Già in sede di approvazione del progetto mi è difficile pensare che all’ufficio tecnico (2 architetti ed 1 geometra) nessuno si sia accorto di tale problematica che dura da anni!

A poca distanza dal cantiere inoltre abitano il vicesindaco e l’assessore all’urbanistica; possibile che non siano mai transitati da quella strada e non abbiano mai dato un’occhiata al cantiere? Si governa così un territorio? E che dire dei vigili urbani che transitano spesso da quella via? Non hanno mai notato l’anomalia di un marciapiedi monco da 25 anni e da completare? Tutte queste persone che rappresentano i cittadini nelle nostre istituzioni o hanno dormito o sono degli incapaci. Io credo che non abbiano fatto il proprio dovere! Il risultato è ché il marciapiedi rimarrà un’opera incompiuta per sempre! Invito pertanto le SS. VV. ad effettuare un sopralluogo al fine di rendersi conto della situazione veramente scandalosa che si presenta e, se sia il caso di pubblicarla sul vostro giornale che stimo.
Allego una fotografia esplicativa del marciapiedi monco

(lettera firmata)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2019
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