Vecchi che odiano i giovani: Umberto Orsini nel dramma borghese di Ibsen
L'attore sarà in scena giovedì 4 aprile al teatro Openjobmetis con lo spettacolo «Il costruttore Solness»

«Il costruttore Solness» è un testo di Henrik Ibsen del 1892 che raramente è stato messo in scena: «un tassello quasi dimenticato della sua genialità», lo ha definito Umberto Orsini,
che ne è protagonista giovedì 4 aprile al teatro Openjobmetis di Varese.
Il grande drammaturgo norvegese, autore di capolavori come «Casa di bambola» e «Hedda Gabler», lo scrisse a 64 anni, nuovo e lucido affresco della borghesia dell’Ottocento dall’approccio complicato, forse più adatto a far pensare che ad essere rappresentato. Per esempio Julian Beck e Judith Malina del Living Theatre rilessero la figura di Solness come creatore di Frankenstein, per parlare della violenza umana.
Ora Umberto Orsini, 85 anni appena compiuti, attore novarese dall’importante carriera cinematografica, televisiva e teatrale, ha scelto di vestire i panni del costruttore Solness nel nuovo spettacolo che, prodotto dalla sua compagnia e dal Teatro Stabile dell’Umbria, ha debuttato a fine febbraio a Narni e sarà dal 16 aprile al Piccolo Teatro di Milano. Accanto a lui la figlia d’arte Lucia Lavia, Flavio Bonacci, altro volto di pellicole famose, Renata Palminiello e Pietro Micci. La regia è di Alessandro Serra, premio Ubu nel 2017 con lo spettacolo «Macbettu».
La trama
Halvard Solness è un costruttore edile ricco e affermato, che nella vita ha avuto tutto tranne che la felicità, negata dalla perdita dei figli e dalla malattia della moglie. Egli guarda con livore ai giovani: li invidia e insieme li teme. E li odia. Finché non bussa alla sua porta Hilde Wangel, una ragazza che aveva conosciuto dieci anni prima e che, con il suo amore immutato nel tempo, gli offre una possibilità di riscatto, gli riaccende il cuore e le emozioni, lo spinge fino in fondo al sentire, in una sfida dalla quale non tornerà mai più indietro.
«È la storia di tanti assassinii – spiega Orsini -. Giovani che uccidono i vecchi spingendoli ad essere giovani e vecchi che uccidono se stessi nel tentativo di raggiungere l’impossibile ardore giovanile. Una storia segnata da una grande carica erotica e da uno spregiudicato esercizio del potere». E il regista Serra: «Solness si nutre della vita delle donne che lo circondano. Ma la giovane Hilde, che decide di fare irruzione con una energia sottile e implacabile, gli sarà fatale e lo accompagnerà, amandolo, fino al bordo del precipizio».
Dopo Pirandello, Goldoni e Shakespeare, il testo di Ibsen chiude nel segno della qualità la breve ma intensa stagione di prosa del Comune diretta da Andrea Chiodi, regista varesino che da tempo lavora al Lac di Lugano con Carmelo Rifici e al quale si deve anche il festival «Tra sacro e Sacro Monte», dove tra l’altro Orsini due anni fa è stato applauditissimo nel «Grande Inquisitore» tratto dai «Fratelli Karamazov» di Dostoevskij. Un’occasione di teatro, questo «Costruttore Solness», decisamente da non perdere.
«Il costruttore Solness» – Giovedì 4 aprile a Varese, teatro Openjobnmetis, piazza
Repubblica, ore 21, platea 32/22 euro, prima galleria 28/18 euro, seconda galleria 24 euro,
info 0332. 247897.
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