Nonna Candida compie cento anni e dona ai suoi cari il libro della sua vita
Il racconto di un'esistenza da testimone del Novecento, gli affetti, i sacrifici, gli anni difficili e dolorosi della guerra, la speranza. Poco più di cinquanta pagine che raccontano i suoi "primi cento anni"
Quello di oggi è un giorno speciale per la signora Candida di Sesto Calende. Sarà il suo primo compleanno a tre cifre, con il numero cento sulla torta a portare allegria insieme all’affetto dei suoi famigliari e amici.
Nonna Candida, il suo nome completo è Candida Catina Maria Franchina, ha raccolto in un libricino che dedica ai propri cari, la storia dei suoi “primi cento anni”. Pagine che scorrono con piacere e che testimoniano non solo la sua vita ma un’esistenza in cui potrebbero riconoscersi molti altri centenari che hanno vissuto in prima persona le vicende del Novecento, compresi i giorni della Guerra, la povertà, la paura e gli anni più bui.
Candida, nata in un paesino della Val Seriana e trasferitasi successivamente con i genitori e i fratelli nel Varesotto, racconta in questo testo la sua infanzia, le scoperte e i desideri di bambina, l’affetto per la sua famiglia, i sacrifici dei genitori e i trasferimenti da un paese all’altro alla ricerca di un lavoro e condizioni di vita migliori. Dalla scuola al primo impiego, dall’incontro con Orlando, che da fidanzato diventerà marito, alla nascita dei figli Aleardo, Mirca, Tiziana ed Eros e successivamente dei nipoti.
«Care “ragazze di ieri” – scrive Candida, svelando il suo segreto – voletevi bene, gioite per le persone che vi stanno attorno, amate i vostri nipoti e pronipoti, non fermatevi mai, siate sempre interessate al mondo che vi circonda e trovate sempre delle nuove cose da fare e da imparare».
Gli affetti, narrati con dolcezza e attenzione, si intrecciano con la storia, le vicende della Seconda guerra mondiale e con la testimonianza di ciò che accadde nella nostra provincia e nei territori a cavallo con il Novarese e il Verbano: la Resistenza, i rastrellamenti, le preoccupazioni e l’angoscia nei momenti più dolorosi del conflitto. A quegli anni ne seguiranno altri, dapprima di sacrificio, poi di speranza, di partenze (con il marito Orlando si trasferì per un breve periodo in Svizzera) e di ritorni, alla sua casa di Sesto Calende nel quartiere dell’Abbazia.
Per Nonna Candida quella di oggi sarà una giornata di festa e di allegria ma il regalo più bello non è quanto riceverà ma è quello che, con queste parole messe sulla carta, ha donato ai suoi cari e lasciato per sempre a chi le vuole bene.
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