La Pallacanestro Varese mette radici in Valle d’Aosta

Presentato a Gressoney il ritiro estivo, fortemente voluto dalla Regione e dagli enti locali: "Ci interessa una collaborazione anche per gli anni a venire". Nasce l'idea di un torneo per la prossima estate

Ritiro Gressoney Pallacanestro Varese

È una unione “nel nome del Monte Rosa” per dirla con il sindaco Luigi Chiavenuto, quella ufficializzata oggi (mercoledì 21 agosto) a Gressoney, tra i due comuni locali, la regione Valle d’Aosta e la Pallacanestro Varese. La squadra di Attilio Caja si divide da inizio settimana tra la palestra (in territorio di St. Jean) e l’hotel (a La Trinité) per svolgere la prima parte del ritiro in altura in preparazione alla prossima Serie A grazie all’ospitalità degli enti locali che hanno voluto aggiungere una squadra del massimo campionato di basket a quelle calcistiche già in ritiro da quelle parti (il Torino e la Juve femminile).

A dare il benvenuto al club biancorosso anche una grande campionessa di sci di fondo, Arianna Follis, oggi assessore a sport e turismo di St. Jean ma in passato anche sul podio olimpico (bronzo a Torino 2006) e su quello mondiale a più riprese, con anche una medaglia d’oro. Proprio Follis (QUI la nostra videointervista) ha raccolto l’assist lanciato dagli uffici della Pallacanestro Varese e lo ha girato alla Regione che ha confezionato in tempi rapidissimi un pacchetto ad hoc con l’obiettivo di ripetere questa esperienza negli anni a venire.

«Questo non è un’operazione legata solo all’estate valdostana ma vuole avere un futuro: siamo gente di montagna, non ci interessano le collaborazioni “spot” ma guardiamo alle cose concrete – spiega l’assessore regionale Laurent Vierin – Abbiamo stanziato 30mila euro per questa stagione e vorremmo avere la Pallacanestro Varese tra noi anche in futuro». Nel contratto, oltre all’ospitalità nelle strutture di Gressoney, è compresa una campagna pubblicitaria che sarà diffusa nel corso delle partite della Openjobmetis e che toccherà una serie di eventi collaterali.

Intanto la località valdostana sta mettendo a proprio agio lo staff e la squadra, che sta lavorando davanti agli occhi di tanti curiosi e tifosi che fanno capolino in palestra. «Faccio ritiri estivi da 25 anni e questo è certamente sul podio, per l’ospitalità ricevuta e per le strutture che abbiamo in uso – è la carezza di Attilio Caja – Nei giorni di preparazione si sa quando iniziano gli allenamenti, ma non quando si finisce: una palestra così bella a nostra completa disposizione è un vantaggio importante, come è molto utile avere una piscina per le attività di scarico dei giocatori o la sala pesi per quel tipo di lavoro». 

Ritiro Gressoney Pallacanestro Varese

È invece un Caja meno malleabile quando gli si chiede di tracciare un obiettivo sportivo per la stagione, e del resto il tecnico pavese non fa che ripetere quanto detto il primo giorno, senza tanti peli sulla lingua. «Assicuro che faremo il massimo, ma negli sport di squadra bisogna sempre fare i conti con gli altri, e ce ne sono di più forti e di più ricchi di noi. Ci sono almeno altre otto squadre che come noi vogliono salvarsi, ma due di queste retrocederanno: per questo ritengo che sia il campionato più duro degli ultimi anni, perciò dovremo dare tutto e fare molta attenzione, confidando anche sul nostro grande pubblico nelle partite interne».

Purtroppo le tempistiche di preparazione delle squadre, specie di A2, non hanno permesso a Varese di organizzare un’amichevole sul parquet di Gressoney, così l’esordio “vero” resta fissato per il 28 a Bormio con il Galatasaray. Sabato (24) però, nella località montana salirà la Robur et Fides di Cecco Vescovi per un test non ufficiale a partire dalle ore 17. «Anche da parte nostra però l’intenzione è quella di tornare qui nelle prossime estati – ha detto il dg Andrea Conti, affiancato dal consigliere Riccardo Polinelli – Sarebbe bello, nel 2020, organizzare qui un torneo quadrangolare sui due giorni per ricambiare dell’ospitalità».

In palestra, intanto, si torna a sudare: Caja striglia i giovani, spiega i giochi ai nuovi arrivati, comanda l’allenamento in prima persona. In campo è tornato Milenko Tepic, che fino a qui ha lavorato a singhiozzo per via di una serie di esami approfonditi legati a un problema di salute. Per lui il via libera dei dottori alla “Cura Caja”.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Agosto 2019
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