“Ho il reddito di cittadinanza, fatemi fare qualcosa”. E adesso chiama a raccolta gli altri

Clara si è presentata in municipio chiedendo al sindaco di "restituire" in qualche modo alla collettività, in cambio del sostegno economico concesso dal governo. Tra una settimana animerà una iniziativa di cura alla città

comune gallarate municipio apertura

«Ho il reddito di cittadinanza, fatemi fare qualcosa in cambio». Più o meno si è presentata così, in municipio a Gallarate, Clara S.. 37 anni, residente nel popoloso quartiere di Madonna in Campagna, di professione estetista, con due figlie piccole. È disoccupata da quattro anni ed è una degli oltre 600 gallaratesi che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza. 

Da quattro mesi, avendone i requisiti, riceve l’aiuto economico dello Stato. Ma a lei proprio non va di starsene con le mani in mano in attesa che – come previsto dalla misura varata a inizio 2019 dal Governo “gialloverde” – le venga data l’opportunità di rientrare nel mondo del lavoro.  

Clara si sente in colpa, vuole darsi da fare per “meritarsi” in contributo statale: è quello che ha detto al sindaco Andrea Cassani che l’ha ricevuta questa mattina nel suo ufficio. E il primo cittadino si è subito mosso davanti alla sua richiesta di volere “restituire” quanto le viene dato facendo qualcosa per la comunità.

Da qui l’idea: lei e altre persone nella stessa situazione possono contribuire con un gesto di civiltà a cancellare i comportamenti incivili che danneggiano il bene pubblico. Come? Dandosi appuntamento in uno dei giardini pubblici della città per ripulirlo. Al materiale per le pulizie ci penserà il Comune. Il punto di partenza di questa iniziativa sarà il parco di viale Milano. Lì, giovedì di settimana prossima (10 ottobre), Clara aspetterà dalle 9 in poi chi sta vivendo la sua identica esperienza e che, come lei, ha colto in pieno il significato di questo aiuto economico: ovvero, non un assegno mensile utile a tirare campare, ma un punto di ripartenza, una opportunità per trovare una nuova occupazione. 

La piattaforma utile al reperimento dei posti di lavoro da proporre a chi beneficia del reddito di cittadinanza, non è ancora stata avviata. La piattaforma per la gestione dei patti per l’inclusione sociale per destinare ore di queste persone ai lavori di pubblica utilità, è ancora in fase di implementazione. Il meccanismo si è insomma subito “inceppato” e il Comune per ora e chissà fino a quando ha le mani legate. Il problema, ovviamente, non riguarda solo Gallarate, ma tutta Italia: gli enti pubblici si trovano in stand by in attesa che Roma sblocchi la situazione. 

«Fa molto piacere – evidenzia il sindaco Cassani – che ci siano cittadini come Clara. Davanti alla sua storia e alla sua disponibilità a mettersi a disposizione della città, mi sono immediatamente attivato per dare a lei e a chi si trova nella sua stessa situazione l’opportunità di rendersi utili, ancor prima che inizi la fase dei lavori di pubblica utilità prevista dal reddito di cittadinanza. La pulizia e la cura del verde pubblico, mi sembra una soluzione temporanea molto intelligente per fare fronte alla pachidermica lentezza romana. Anche in questo caso, il Comune si mette a disposizione in maniera tempestiva ed efficiente per rimediare all’inefficienza dello Stato. Leggiamo di casi in Italia dove si dà il reddito di cittadinanza a ex brigatiste agli arresti domiciliari, oppure di città in cui si utilizza il reddito di cittadinanza per acquistare i gadgets della propria squadra del cuore. È bene che si sappia che a Gallarate invece c’è chi desidera dimostrare la propria onestà e si impegna prima ancora che lo Stato glielo chieda formalmente. Giovedì 10 ottobre sarò anche io in via De Magri per vedere se l’iniziativa di Clara susciterà un impulso contagioso tra chi ha voglia di darsi da fare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2019
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