Calci, pugni e minacce alla compagna con un’arma da guerra jugoslava: arrestato

La polizia era intervenuta a ottobre nel comasco per la segnalazione di una lite in famiglia. Quel giorno trovarono in casa l'arma clandestina e, dopo la fuga all'estero, venne spiccato un mandato di arresto europeo

arma da guerra clandestina

Nelle prime ore del mattino dello scorso 22 ottobre era arrivata al 112 una segnalazione di lite in famiglia, nel comune di Maslianico, nel comasco.

Giunti sul posto gli agenti di polizia della Squadra Volante avevano trovato nell’appartamento indicato, una ragazza che era stata poco prima vittima di un’aggressione da parte del proprio compagno, T. F. D. un cittadino rumeno di anni 21, che, in stato di alterazione per abuso di sostanze alcoliche, aveva tentato di strangolarla per poi colpirla con calci e pugni, prima di lasciare l’appartamento.

Prestate le prime cure alla donna che, accompagnata in ospedale veniva refertata con una prognosi di sette giorni, gli agenti intervenuti avevano trovato all’interno dell’abitazione una pistola Skorpion K1 calibro 7.65 (un’arma da guerra jugoslava) con matricola abrasa e completa di caricatore contenente 4 cartucce più due cartucce inserite nella camera di scoppio ed ulteriori due caricatori contenenti 20 cartucce ciascuno. Un’arma utilizzata dall’indagato anche per minacciare la compagna prima di darsi alla fuga.

arma da guerra clandestina

Le ricerche attivate immediatamente nella stessa giornata non avevano consentito di rintracciare il soggetto, sono stati però acquisiti, dalla Squadra Mobile, rilevanti elementi probatori ritenuti sufficienti dal Tribunale di Como per l’emissione di un’ordinanza restrittiva, in ordine ai reati di ricettazione e detenzione abusiva di arma da guerra clandestina e relativo munizionamento.

Era stato inoltre documentato il probabile allontanamento dello ragazzo straniero dal territorio nazionale, circostanza che aveva indotto il giudice ad estenderne le ricerche in ambito Schengen ed è stato questo che ha consentito alle autorità rumene di procedere in data il 17 novembre all’arresto di T. F. D., che a suo carico aveva già precedenti per reati contro il patrimonio.

Il 21enne, infatti, è stato arrestato dalle autorità rumene durante un controllo di frontiera nella cittadina di Nadlac proprio in quanto destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Como ed estesa in ambito Schengen mediante l’emissione di un mandato di arresto europeo.

Come da normativa vigente, le autorità rumene hanno già richiesto al Ministero di Grazia e Giustizia l’invio della documentazione necessaria al fine di disporre il trasferimento dell’arrestato in Italia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2019
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