Candiani raggiunge i vigili del fuoco in protesta: “Basta bugie sui loro stipendi”
Il senatore ha fatto visita ai Vigili radunati in presidio che chiedono l'inserimento delle risorse necessarie all'equiparazione stipendiale nella prossima Legge di Bilancio

Il Senatore Stefano Candiani, ex Sottosegretario al Ministero dell’Interno delegato ai Vigili del Fuoco, ha fatto visita ieri ai Vigili radunati in presidio che chiedono l’inserimento delle risorse necessarie all’equiparazione stipendiale nella prossima legge di Bilancio.
Occasione che Candiani ha sfruttato anche per smentire le dichiarazioni del Sottosegretario del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia di pochi giorni fa, che accusava l’ex Ministro Matteo Salvini di aver mentito ai Vigili del Fuoco e di “essersi portato via” i 50 milioni messi a disposizione dal’Interno.
“Il 30 aprile 2019 abbiamo presentato ai sindacati dei Vigili del Fuoco una proposta di legge per l’equiparazione con un fondo di 50 milioni di euro messi a disposizione dal Viminale e a questi, dopo un incontro tra il Conapo e Di Maio, l’ex Ministro aveva promesso di aggiungerne altri 160 necessari al raggiungimento dei 216 necessari a pagare i Vigili del Fuoco come le altre forze di Polizia – ricorda Candiani – Il disegno era pronto e dopo le promesse di Di Maio è stato consegnato a tutti i sindacati. L’ex Ministro però fino al 1 agosto non ha più dato comunicazione di queste risorse, nonostante diversi solleciti. Risorse che ora non ci sono più, sostituite da 25 milioni di euro una tantum che equivalgono a un aumento di 10 euro al mese, per un solo anno. Dove sono finite?”.
Una lotta, quella per l’equiparazione, che Candiani continua a portare avanti. “Appena si è insediato il BisConte, abbiamo presentato come gruppo il progetto di legge cui avevamo lavorato al Ministero – ricorda il senatore – Ora che si apre la discussione per la Legge di Bilancio, ripresenteremo sotto forma di emendamento ogni proposito contenuto in quella proposta. Se li approveranno saremo contenti di aver finalmente dato onore e il giusto stipendio a chi ogni giorno rischia la propria vita per la sicurezza dei cittadini. Se li respingeranno, sarà ancor più chiara la natura di questo Governo, più attaccato alle poltrone che alla vita e alla sicurezza dei cittadini e di chi ogni giorno veste con onore e sacrificio una divisa”.
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